Mattei ucciso per la sfida portata oltre il petrolio: sullo scenario del nucleare

(da sx) Bernabei e Verdenelli; (in piedi) Angeli e Biagioni

Convegno all’Istao. I ricordi di testimoni eccezionali e l’ipotesi del professor Mario Baldassarri. Relazioni di Otello Lupacchini (‘cento anni di misteri italiani’), Cesare Bernabei (‘quella sera del 27 ottobre del ’62 quando a casa nostra il telefono suono’), Maurizio Verdenelli (‘Mattei forever’), Andrea Angeli (‘l’Italia del Grande Enrico, faro internazionale), Lucio Biagioni (‘il villaggio Eni come metafora del nondo’), Giuseppe Sfligiotti (‘gli anni di Eni-Nucleare’). Le lacrime di Sebastiano Gubinelli, l’uomo Agip Avio a Linate, quella maledetta notte quando s’infranse il sogno

Quella sera del 27 ottobre del ’62 non la dimentichero’ per tutta la mia vita. Mio padre Gustavo si fece scuro in volto. Poi disse a mia madre: ‘stasera dormo fuori’. Era il segno che qualcosa di grave era accaduto. Tuttavia nessuno in famiglia, eccetto naturalmente mio padre, poteva immaginare quanto”. Il racconto di Cesare Bernabei ha emozionato in apertura la platea dell’Istao ad Ancona riunita attorno al Caso Matrei (‘Il libro del mese’ proponeva ‘Mattei forever’, Otello Lupacchini, Cesare Bernabei, Maurizio Verdenelli, Ilari editore) con testimoni diretti d’eccezione. E commozione in chiusura, dopo lavori protrattisi per oltre 3 ore, attraverso le lacrime e le parole dell’87enne Sebastiano Gubinelli, l’ultimo testimone di questa grande tragedia italiana colui che per primo, ebbe la notizia della acomparsa dal radar sul cielo sopra Bascape’ del bireattore con a bordo il presidente dell’Eni.

Il tavolo dei relatori

Fondamentale l’intervento di Otello Lupacchini (ex Pg di Reggio Calabria e Torino, autore di inchieste su BR e caso Calvi) che ha contestualizzato in 100 anni di storia italiana, dall’Impresa dei Mille in poi, l’assassinio Mattei. Suggestiva e senza precedenti, la relazione di Lucio Biagioni sul Villaggio Eni a Borca di Cadore. Non solo modello rivoluzionario di wellfare aziendale, ma pure e sopratutto culturalmente come metafora del mondo. Di grande interesse l’intervento di Giuseppe Sfligiotti, gia’ dirigente Eni- Nucleare. Sull’inquietante ipotesi dietro alla morte di Mattei della prevalenza della motivazione legata all’incursione preveggente nel nucleare e dell’elettrico, al di la’ del petrolio superando (a pie’ pari la concorrenza unita delle ‘Sette Sorelle’) si era espresso introducendo i lavori, il professor Mario Baldassarri, presidente Istao, gia’ v.ministro Mef.

In conclusione un unico fidente auspicio: che il Piano Mattei lanciatobsal Governo non sia solo ricolmo di finanziamenti, mq dei contenuti etici e programmatici in direzione degli ultimi e dunque dei popoli africani propri dell’Uomo che vedeva il futuro. Molti poi gli accenni all’amore per la sua Terra da parte del Grande Marchigiano. La giornalista Anna Maria Cecchini ha letto, emozionando, le parole di Mattei nell’accogliere la sua quinta laurea ad honorem, in Chimica, nel 1960 a Camerino. La sede dell’antico ateneo, fu allora l’occasione per il fondatore dell’Eni per ricordare come Tutto (T maiuscolo, proto, per favore) inizio’ per finire qualche decennio piu’ tardi, 62 anni or sono, una terribile notte sul cielo di Bascape’.

Potrebbe interessarti anche

                       

Articoli correlati

                       

Dalla home
VUOI RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO?

Iscriviti al nostro
canale telegram

Autore

I Più LETTI
DELLA SETTIMANA

I Più condivisi
DELLA SETTIMANA

 

Ultime NEWS