“Demenziale il nuovo ospedale nell’area urbana di Ragnola”, la stoccata di Mario Neroni

“A San Benedetto avremo una mini struttura, perché il grosso dei servizi lo prenderà Ascoli”

“Realizzare il nuovo ospedale in località Ragnola di Porto d’Ascoli è una scelta sbagliata dal punto di vista urbanistico, dannosa dal punto di vista medico (nella foto la mappa della location, ndr)”. Sulla nuova struttura sanitaria interviene Mario Neroni, ex coordinatore infermieristico del Madonna del Soccorso ed ex coordinatore gruppo sanità del PD.

“Il consiglio comunale del 28 dicembre – continua Neroni – ha votato la delibera che indica il sito dove dovrebbe essere realizzato il nuovo ospedale. Scelta demenziale è stata definita da qualche consigliere comunale, sono completamente d’accordo. In nessuna parte del mondo, nel ventunesimo secolo, è stato progettato o realizzato un nuovo ospedale in un’area urbana, o nelle adiacenze di aree già abitate.

La cosa più grave riguarda i danni che tale scelta produrrebbe dal punto di vista medico per il futuro. Qualora si dovesse realizzare il nuovo ospedale, si tratterebbe di una parte del famoso ospedale su due plessi (Ascoli-San Benedetto) descritto molto bene in occasione del consiglio comunale aperto. Due mezzi ospedali, anzi un ospedale per due terzi ad Ascoli e per un terzo a San Benedetto, esattamente come adesso: con i malati che vengono spostati quotidianamente per effettuare indagini o procedure presenti in uno dei due. Questa scelta precluderà definitivamente la possibilità di avere anche nel Piceno (come nelle altre province) un nuovo ospedale veramente di primo livello, con tutte le specialità, le tecnologie, i servizi in un’unica struttura ampia moderna con possibilità di ulteriore sviluppo futuro.

Nelle ultime settimane ho letto spesso che il consigliere Micozzi (leggi qui) ha illustrato il progetto del nuovo ospedale. Questo dovrebbe essere realizzato su quattro piani ed avere 14 reparti, non so da quali fonti ha acquisito questi dati”.

Il Madonna del Soccorso oggi. “Vorrei far presente che attualmente – spiega Neroni – il Madonna del Soccorso e dotato di 13 reparti che operano su 24 ore; cinque reparti che operano su 12 ore con ricoveri diurni (day hospital o day surgery) ed attività ambulatoriali; cinque servizi prevalentemente di diagnostica che lavorano 12 ore con pronta disponibilità notturna e festiva. In tutto 23, più varie attività ambulatoriali di tutti i reparti che non sto ad elencare. Ci vuole spiegare il consigliere Micozzi quali reparti intende tagliare?”.

Il silenzio dei sindacati. “Altra cosa che stupisce – insiste Neroni – è il silenzio totale delle organizzazioni sindacali sia a livello locale che provinciale. Si spera che prima o poi, qualche persona, seria competente ed illuminata prenda in mano questo tema e faccia capire a chi ha l’onere e l’onore di decidere quali danni sta facendo a tutto il territorio Piceno ed in particolare a quello della costa.

Tuttavia nelle ultime settime ho visto qualche intervista ad alcuni sindaci, forse stanno prendendo coscienza del problema. Questo fa ben sperare. Intanto si sta perdendo tempo prezioso – conclude Neroni – e i danneggiati sono i malati (quindi tutti noi) di oggi e di domani che hanno ed avranno bisogno di cure ospedaliere efficienti ed efficaci, costretti ad emigrare”.

Franco Cameli
Author: Franco Cameli

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