Un progetto ambizioso voluto dalla Città di San Severino Marche
Scienza, natura, arte, tecnologia e tanto tanto incanto. Dallo studiolo di Federico da Montefeltro alla “camera delle meraviglie” di San Severino Marche.
E’ questa l’essenza della mostra documentaria regionale “WunderKammer Marche”, un percorso di ben dieci aree con cui scoprire i ritrovati antichi e moderni di una regione che non finisce mai davvero di stupire. Una esposizione fisica dedicata al passato ma anche futuristica con tanto di postazione digitale, realizzata insieme all’Università Politecnica delle Marche, che permetterà ad esempio di fruire di spazi non accessibili e opportunamente documentati come il primo esempio italiano, e forse mondiale, di una centrale elettrica storica virtualizzata ed accessibile al mondo intero. L’esposizione, a cura dell’ingegner Oronzo Mauro e con allestimenti d’arte da parte dell’architetta Shura Oyarce Yuzzelli, verrà inaugurata sabato prossimo (1 giugno), con una cerimonia in programma alle ore 17, nell’ex chiesa di Santa Maria della Misericordia in piazza Del Popolo, e resterà aperta fino al 31 luglio.
Un progetto ambizioso voluto dalla Città di San Severino Marche, e portato avanti dall’assessore alla Cultura, Vanna Bianconi, insieme alla Pro Loco ma anche al Comune di Castelraimondo e con i contributi dell’Università Politecnica delle Marche, della Fondazione Salimbeni, dei Musei di San Severino, dell’Accademia di Belle Arti di Macerata e dell’associazione MaMa Marca Maceratese col supporto della Regione Marche per mezzo del Bando Unico 2023/2024 “Eventi espositivi di valenza regionale”.
“Gli elementi di meraviglia che la Città di San Severino Marche evoca con la sua esposizione – sottolinea l’assessore comunale alla Cultura, Vanna Bianconi – coinvolgono in modo esteso tutta la regione in una narrazione comune, ampia e variegata che abbraccia l’intera regione, unica regione d’Italia non a caso al plurale”.
Terra di arte, tecnologia, crocevia di traffici antichi, personaggi illustri, collezionismo scientifico, urbanistica di tutti i tempi e archivistica pregiata, le Marche in questa mostra si raccontano e, per i tanti che ancora le conoscono poco, si presentano aprendo questa “camera delle meraviglie” sulla scia di quei luoghi che, nel XVI secolo, venivano aperti a pochi eletti visitatori per regalare loro la scoperta di cose mirabolanti. Un fenomeno divulgativo che, pur venendo dal passato, aiuterà a conoscere il presente e a guardare con fiducia al futuro. Nelle Marche le “camere delle meraviglie” aprirono gli studioli di Federico da Montefeltro nei suoi palazzi ducali di Urbino e di Gubbio intorno agli anni ’80 del 1400.