BASKET – Carpegna Prosciutto retrocessa in A2 dopo anni vissuti sempre col brivido. Americani sbagliati, gioco di Sacchetti non idoneo per tirarsi fuori dai guai
di Andrea Verdolini
Nessun miracolo per la Victoria Libertas. Dopo anni vissuti sempre con il brivido, con 5 penultimi posti, una stagione salvata dal Covid e mille patimenti stavolta l’incubo retrocessione si è materializzato, nonostante la buona volontà, giusto quella, di giocatori e staff. Un verdetto amaro, amarissimo ma giusto ma frutto di molteplici errori tecnici, soprattutto relativi agli americani ma con un peccato originale che parte dall’estate scorsa perché dopo un’annata splendida con tanto di playoff si è resettato tutto, riducendo il budget, confidando in giocatori che poi si sono rivelati, purtroppo, non adeguati. Come spesso accade in questi casi si cerca di rimediare in corsa, tra l’altro con profili di buon livello ma Bamforth ha continuato a rendere molto meno rispetto alle aspettative prima della separazione, Mc Callum non è un play e su Ford e Bluiett meglio stendere un velo pietoso.
Si è provato anche riportando all’ovile Cinciarini, ingaggiando poi Wright Foreman, Mc Duffie e Love ma senza i risultati sperati. Oggettivamente la frittata era già stata fatta: a Venezia un barlume di speranza con i biancorossi che sono andati all’intervallo in vantaggio 42-44 e Varese nettamente avanti a Pistoia. Contemporaneamente però Treviso stava conducendo in maniera ampia su una Tortona falcidiata dagli infortuni. Puntuale, quasi atteso, è arrivato il crollo nel terzo quarto, 35-11, con la Reyer guidata da Simms e Parks che ha fatto valere tutta la sua fisicità e comunque la sua volontà di congedarsi con una vittoria dal pubblico amico consolidando il quarto posto. Laconico Meo Sacchetti dal pedigree invidiabile ma forse il suo modo di interpretare il gioco, tutto velocità e tiro da tre non era quello che serviva per tirarsi fuori dai guai. Ed ora? Con tempismo la società ha diffuso una nota in serata. “Dietro ogni difficoltà, si nascondono anche opportunità che non possiamo e non vogliamo farci sfuggire, spinti dalla determinazione di risalire al più presto in A1 e tornare a godere, tutti insieme, di grandi soddisfazioni in una città sportivamente matura e colta. Una retrocessione che ci rattrista e ci delude ma non ci fa vivere un dramma”. Un messaggio di fiducia apprezzabilissimo auspicando, aggiungiamo noi che venga comunque fatta una profonda analisi e riflessione su quanto accaduto. Commettere errori ci sta: quest’anno però si è nettamente superato il limite della tollerabilità
