Vuelle comunque da applausi, Milano festeggia

BASKET – La Carpegna Prosciutto ha venduto cara la pelle in quattro match

In semifinale va Milano, che se la vedrà con Sassari. L’EA7 Emporio Armani Milano rispetta il pronostico e ha ragione di una Carpegna Prosciutto comunque da applausi in quattro partite. La Vuelle ha venduto cara la pelle ed è uscita con onore, dopo essere tornata a vincere un match di playoff dopo oltre dieci anni. Ieri sera alla Vitrifrigo Arena è finita 80 a 94, a fare la differenza la difesa e al tiro pesante, con uno Shields formato europeo e cinque uomini in doppia cifra per i lombardi. I biancorossi di casa hanno tenuto con orgoglio e carattere, con la grinta di Totè, la classe di Delfino, il talento di Daye, i canestri da fuori dei mezzi lunghi. Tutti hanno dato l’anima, ma il match è durato poco. Milano è sempre stata avanti, 17-34, 40-55, 54-71 i parziali. La Carpegna Prosciutto è uscita tra l’entusiasmo degli oltre settemila presenti.

Jasmin Repesa ha commentato così il match disputato contro Milano alla Vitrifrigo Arena: “Milano ha vinto con pieno merito anche se mi dà fastidio perdere così dato che in 30 anni ho visto tantissimi giocatori molto validi che non hanno mai avuto occasioni come quella di sabato. Nei primi cinque minuti non abbiamo commesso nemmeno un fallo, questo è un rammarico che mi resta dentro. Abbiamo ancora pagato l’eccessiva differenza a rimbalzo. Nel complesso la stagione è positiva, per questo faccio i complimenti a tutte le componenti: società, squadra e tifoseria. Nelle Final Eight di Coppa Italia abbiamo pagato i troppi influenzati, poi alla fine della regular season è arrivata la qualificazione ai playoff. Ci sono tantissimi margini di miglioramento, ringrazio i ragazzi per la disponibilità dimostrata. Io sono un allenatore molto esigente ma solo così si può crescere. Nella prima parte della stagione abbiamo dovuto fare i conti con due gravi infortuni, poi è arrivato un calo di forma e di risultati. Il pubblico anche stasera è stato straordinario anche se alcune volte in questa annata ho sentito delle contestazioni che non mi sono piaciute: l’importante è dare sempre il massimo di quello che si ha. Per crescere sono necessarie delle cose imprescindibili, come l’avere una propria casa in cui allenarsi. Serve programmazione, io sono abituato a lavorare così”.

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