Vuelle a “Meo” Sacchetti, il parere dei tifosi

BASKET – Le voci di alcuni supporter della Carpegna Prosciutto. Tutti abbastanza concordi: “Esonero Buscaglia inevitabile, responsabilità da dividere”

Voglia di ripartenza e soprattutto di vincere di più tra le mura amiche, davanti ai 5mila della Vitrifrigo Arena, perché i magoni mandati giù finora sono troppi. Essere tifosi della Carpegna Prosciutto non è un “mestiere” facile, a Pesaro ci sono 100mila allenatori, si dice da sempre. Di certo il pubblico è competente, appassionato, affezionato. E va fatto rinnamorare, o quanto meno serve quella scintilla che ultimamente è mancata. Dopo la contestazione di domenica si doveva cambiare, ha dichiarato il presidente Ario Costa e domenica prossima a Napoli il neotecnico biancorosso “Meo” Sacchetti incontrerà il marchigiano Cesare Pancotto, che oggi fa l’assistente ma pochi mesi fa ha salvato il team campano dopo aver sostituito Maurizio Buscaglia. In pratica lo stesso compito che spetta ora a Sacchetti in riva all’Adriatico. Ecco le voci di alcuni supporter della Vuelle.

Mirko Scardacchi: “Al termine dell’ultima sconfitta interna, con Sassari, abbiamo parlato con lo staff contestando gli errori, anche se non ero tra i ragazzi che hanno interloquito direttamente. Sacchetti? Non lo sopportavo da giocatore, da coach ha avuto uscite molto infelici nei confronti di Pesaro. Non so se sia adatto, io avrei dato la squadra a uno più esperto nella lotta per salvarsi. Buscaglia andava esonerato per errori che sono da ripartire tra tutti. Il mio parere è che il Consorzio andrebbe regolamentato in modo diverso. Occorrerebbero più soldi da parte delle aziende, e che contribuissero con un importo minimo quando capitano dinamiche di mercato come quelle attuali a campionato in corso”.

Lorenzo Cortiglioni: “Il cambio dell’allenatore era diventato indispensabile, la squadra sembrava non seguiva più coach Buscaglia e i risultati e le facce in campo erano tutto un programma. Sacchetti ci porta esperienza e spero che abbia ancora stimoli per volersi rilanciare. Le sue formazioni hanno sempre preferito l’attacco, mi chiedo se riuscirà a fare il suo gioco a Pesaro con gli uomini a disposizione. Quello che è certo è che i miracoli non può farli, ha bisogno urgentemente di almeno un paio di nuovi giocatori. Schierare tre soli stranieri è un lusso che nessuno può permettersi. Tantomeno noi. A Pesaro c’è tanta passione per la pallacanestro, la gente ha voglia di vedere belle partite e negli ultimi anni, dopo un periodo difficile, si è riacceso l’entusiasmo ma poi si fa presto a disperderlo. I tifosi vogliono un gruppo combattivo, che non molli mai, poi si può anche perdere ma l’atteggiamento sul parquet è quello che conta”.

Maurizio Crapanzano: “L’esonero di Buscaglia penso che fosse inevitabile. Sarebbe interessante capire in quale percentuale tra lui e gli altri si siano divisi la responsabilità delle scelte di mercato. Perché il nodo è tutto lì. Le pesche americane sono state completamente sbagliate: uno dei play più lenti che abbia mai visto, un centro con guai fisici e probabilmente non compatibile con le caratteristiche che ci servivano, due ali non di livello e per niente fisiche. Una squadra nel complesso senza gambe forti. Con Buscaglia, poco prima dell’addio, ho parlato due ore filate in amicizia. A quattr’occhi mi ha fatto una gran bella impressione, mi è apparso più deciso rispetto a come si presentava in pubblico. Poi la situazione è degenerata perché fondamentalmente siamo poco competitivi. Ora da Sacchetti e da Napoli in poi mi aspetto che si rimettano in ordine gli equilibri con conseguente recupero di forma di Tambone e di carattere di Totè e soprattutto Mazzola. Se non si opera per sostituire velocemente Bamforth e acquistare almeno un’ala, non finirà bene. Perché i nostri <pari livello> sono tutti più fisici e credo più forti. Apprezzo il fatto che Ario Costa citi il pubblico come parte esigente verso il quale un allenatore debba avere le idee chiare, altrimenti viene immediatamente <sgamato>. Mi piace molto meno quando afferma che ora i giocatori non abbiano più alibi, come se fossero una squadra più forte di ciò che ha dimostrato”.

Laura Ferri: “A me Buscaglia non è piaciuto dall’inizio e ho sempre pensato che la Vuelle, con un allenatore come Repesa sarebbe stata un’altra cosa! Sacchetti non mi fa impazzire ma questo offriva il mercato… Ora spero che i vari Mazzola, Tambone e Totè tornino quelli dell’anno scorso! La classifica si fa preoccupante perché vedo tutte le altre molto molto più forti di noi con i nuovi arrivi. Speriamo in almeno un buon acquisto”.

Roberto Tomassoli: “Ieri abbiamo avuto un consulto con alcuni vertici societari, chiesto da noi, fondatori, quest’anno, di un nuovo gruppo, composto amici, ex creatori dell’<Inferno Biancorosso>. Non siamo ragazzi di primo pelo e quest’anno abbiamo visto cose che non ci aspettavamo, pur avendo avuto diversi dubbi in sede presentazione. Buscaglia veniva da alcuni esoneri, aspettavamo da tempo il cambio del tecnico, <moscio> in panchina, con giocatori male utilizzati e ho capito che una parte della squadra aveva la nostra stessa idea. L’unico straniero valido è Bamforth, reduce da un infortunio grave in carriera. La società ha capito la nostra protesta riguardo l’allenatore. Sacchetti non è un campione di simpatia ma per molti non lo era neanche Repesa, che ha portato a risultati inattesi. La sterzata ci potrà essere se ci sarà la possibilità di prendere almeno un nuovo straniero. Mi ha deluso soprattutto Bluiett, ma anche Ford. A Napoli, domenica, sarà quasi proibitiva, il calendario non è facile. Con aggiustamenti mirati si dovrebbe recuperare per salvarci. Peccato perchè veniamo da tre anni in cui abbiamo sognato, raggiunto traguardi impensabili: playoff, finali di Coppa Italia… Ci siamo divertiti. Come tutte le cose belle, è durata poco”.

Camilla Cataldo
Author: Camilla Cataldo

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