SERIE C – Il tecnico: “Certe domande non vanno poste a me”
Adesso si fa terribilmente dura. La sconfitta casalinga nello scontro diretto col Montevarchi ha aggravato la situazione della Vis Pesaro, agganciata dall’Alessandria al terzultimo posto dopo aver racimolato un solo punto nelle ultime cinque giornate, di cui quattro senza l’ombra di un gol segnato. Non solo si è complicato l’obiettivo della salvezza diretta per i biancorossi, ma è addirittura divenuto concreto lo spettro della retrocessione senza playout a causa dei sei punti totalizzati nelle ultime due uscite dal Montevarchi ultimo (ora a -3 dai biancorossi) e dall’Imolese penultima (risalita a -2). A complicare la missione della Vis contribuisce lo scoramento dell’ambiente che ha perso completamente la fiducia in società, tecnico e giocatori come dimostrano le contestazioni a fine partita dei tifosi che hanno manifestato tutta la propria rabbia martedì sera al di fuori del Benelli, gridando ogni tipo d’invettiva e facendo esplodere un petardo.
Si moltiplicano anche le voci sulla panchina traballante di Oscar Brevi che, dall’alto della sua esperienza, riesce a mantenere nervi saldi non lasciandosi condizionare da queste considerazioni. “Il calcio è così – ha affermato il tecnico a fine gara – e il nostro lavoro contempla il fatto di sentirsi sempre in discussione. Certe domande non vanno comunque poste a me: rimango convinto che la squadra possa farcela e vado avanti col lavoro, cercando di migliorare tante sfaccettature”. Contro il Montevarchi non sono bastati un calcio di rigore e l’inferiorità numerica per oltre mezzora per capovolgere il risultato. “Dobbiamo accettare il risultato, anche se fa male. Abbiamo preso un gol con la difesa schierata e non siamo riusciti a portare gli episodi a nostro favore: il morale non è più quello di un mese fa e abbiamo faticato a reagire, sbagliando anche un rigore. La sconfitta è eccessiva: se fosse finita in parità nessuno avrebbe avuto da ridire”. Il pensiero è già rivolto al derby di sabato (ore 17.30, al Recchioni) contro la Fermana, in cui non saranno permessi altri passi falsi.