A Macerata firmato il protocollo da Procuratore e Questore
E’ stato firmato nei giorni scorsi un protocollo tra Procura e Questura di Macerata per rendere più rapida la procedura per l’emissione dell’ammonimento del Questore. L’ammonimento è uno strumento di esclusiva competenza del Questore, che ha lo scopo di garantire alla vittima una tutela anticipata e rapida; si tratta di un “avvertimento” rivolto dal Questore all’autore di violenza (stalker, maltrattante) di astenersi dal commettere ulteriori atti. Lo rende noto la questura di Macerata.
Ricorrere all’ammonimento è molto semplice: la vittima può esporre i fatti in qualsiasi ufficio di Polizia o presidio dei carabinieri e richiedere l’ammonimento nei confronti dell’autore delle condotte persecutorie. Ma oggi vi è di più: con la legge 168 del 24 novembre scorso si è ampliata la possibilità per il Questore di procedere d’ufficio ad ammonire e quindi intervenire al primo segnale di violenza, anche quando questo viene segnalato anche da terze persone. E parliamo di episodi di percosse, lesioni, violenza privata, minaccia grave, atti persecutori, reveng porn, violazione di domicilio o danneggiamento, che sia commesso nell’ambito di violenza domestica.
In considerazione di queste numerose possibilità di agire attraverso la misura dell’ammonimento si è reso necessario snellire le procedure, soprattutto quando a intervenire per liti in famiglia sono le altre forze dell’ordine presenti capillarmente sul territorio, è stato realizzato questo Protocollo. E in questa direzione si è anche tenuto in Questura un incontro tra i referenti di tutte le forze dell’ordine, per illustrare quali sono le possibilità di tutelare le vittime di violenza domestica con tale misura di prevenzione, rendendo più celere l’attività istruttoria della Divisione Polizia Anticrimine.
Inoltre anche quando è stata presentata querela per i reati sopra indicati sarà l’Autorità Giudiziaria a valutare la possibilità di provvedere con la misura di prevenzione dell’ammonimento del Questore nell’immediatezza. Uno strumento che può ben essere utilizzato nei casi di primi segnali di violenza e la cui efficacia è dimostrata dalla bassa percentuale di recidive, anche grazie al lavoro fatto dal Cuav, con i soggetti autori di agiti violenti, che vengono inviati – attraverso tali strutture per prendere coscienza del proprio atteggiamento ed invitati a cambiare.