Nel mirino l’incarico ad un avvocato esterno
Continua a carte bollate la querelle tra la società Areamare e il Comune di San Benedetto del Tronto. Dopo la sentenza del Tar favorevole all’amministrazione Spazzafumo, l’impresa è tornata alla carica con una diffida inviata al Municipio di viale De Gasperi.
Il contenzioso verte sulla richiesta della società Areamare di due varianti urbanistiche sui terreni in via Mare e via del Cacciatore a Porto d’Ascoli. L’impresa aveva partecipato a un bando pubblico, proponendo otto nuove palazzine nel terreno di 30mila mq in via del Cacciatore (in totale 15mila mc di costruzioni); 12 edifici su una superficie di 70mila mq tra via Scarlatti e via Mare (in totale 19mila mc di costruzioni). Secondo l’elaborato presentato in Comune verrebbero ricavati 81 appartamenti in totale. Ma l’amministrazione ha stoppato la variante. La ditta ha presentato ricorso al Tar, che però lo ha respinto.
Ma il contenzioso va avanti. Infatti, qualche settimana fa l’avv. Massimo Ortenzi, difensore di Areamare, ha inviato una lettera al Comune, diffidando la giunta ad approvare una delibera che attestasse o meno l’interesse pubblico della variante urbanistica proposta dalla società.
Secondo quanto riportato nella diffida, la sentenza del Tar Marche ha riconosciuto che l’amministrazione sambenedettese si è autovincolata ad approvare la delibera. La lettera inoltre diffida il Comune ad emettere la delibera entro 30 giorni, ipotizzando il reato penale in caso di omissione del pronunciamento della giunta.
Il Comune ha quindi incaricato l’avv. del foro di Macerata Stefano Orena per rispondere alla diffida. Il legale ha risposto che la sentenza del Tar esenta la giunta ad attestare, o meno, l’interesse pubblico della variante urbanistica proposta dalla società.
Non è finita. Ora l’impresa si prepara a contrattaccare. Tra i punti della nuova diffida, in fase di elaborazione, c’è il presunto danno erariale dell’amministrazione sambenedettese: seppure abbia in dotazione un ufficio legale interno, si è rivolta a un avvocato esterno, attingendo alle casse pubbliche, per fare rispondere alla diffida di Areamare.
