Vandalo al Santuario delle Grazie, sfregia quadri e statua: ruba bottiglia di vino delle celebrazioni

Aveva con sè uno spinello. Tutto ripreso dalle telecamere di sorveglianza interne. 34enne arrestato

La presenza di un soggetto che nel primo pomcriggio dell’11 ottobre si aggirava con fare sospetto nella zona del centro cittadino aveva catturato l’attenzione di alcuni commercianti di Corso Matteotti a Jesi. L’immediata segnalazione ai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia ha permesso di sorprenderlo mentre usciva dal Santuario delle Grazie. Stringeva tra le mani una bottiglia di vino e teneva in bocca uno spinello confezionato con dell’hashish. Durante il controllo ha provato a opporre resistenza anche con qualche spintone ma gli agenti sono riusciti comunque a trattenerlo.

I primi accertamenti svolti all’interno della Chiesa hanno consentito di appurare che l’uomo aveva danneggiato irreparabilmente una statua di San Pio ed un messale, dal quale aveva strappato varie pagine ed aveva sottratto una bottiglia di vino, utilizzato per le celebrazioni, un microfono dall’altare e delle parti di un candeliere votivo elettrico, oggetti che sono stati rinvenuti nel corso della perquisizione personale insieme ad un ulteriore frammento di hashish nascosto nel calzino.

Nel corso di un più accurato sopralluogo, svolto anche con il supporto di Militari del Nucleo Carabinieri a Tutela del Patrimonio Culturale di Ancona è emerso che l’uomo aveva anche imbrattato con una penna due dipinti raffiguranti “Sant‘Antonio da Padova” e “Il Sacro Cuore” sulla tela di quest’ultimo aveva anche realizzato dei fori – e cosparso di cera un quadro raffigurante “Santa Rita da Cascia”. La scena era stata integralmente ripresa dalle telecamere di sorveglianza interne.

Al termine degli accertamenti, i Carabinieri della Compagnia di Jesi procedevano, così, all’arresto del 34enne trasferito alla casa circondariale di Ancona Montacuto, con l’accusa di furto aggravato, danneggiamento aggravato, resistenza a un pubblico ufficiale e distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento o imbrattamento di beni culturali, reato, quest’ultmo, che prevede una pena da due a cinque anni di reclusione e la multa 2.500 a 15.000 euro.

All’udienza di convalida, tenutasi nella mattinata di oggi, il Giudice per le Indagini Preliminari, oltre a convalidare l’arresto, ha applicato nei suoi ctinfronti la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza e di presentazione giornaliera presso la Stazione Carabinieri competente per territorio.

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