Matelica, le monache aprono una sottoscrizione pubblica per riaprire la chiesa della Beata Mattia

“Vi assicuriamo che qualsiasi donazione sarà importantissima e assolutamente preziosa”

Dopo il sisma dell’ottobre 2016 la Chiesa della Beata Mattia di Matelica è stata dichiarata inagibile. A due anni di distanza, le monache del Monastero lanciano un appello affinchè sia ristrutturata.
Si tratta di uno dei monasteri più antichi del circondario, edificato nel 1225, custodisce preziose opere d’arte, tra cui la croce dipinta, una delle pochissime croci duecentesche di un autore marchigiano. Inoltre ospita la reliquia della beata Mattia Nazzarei che nel 2014 aveva ripreso a trasudare un “umor sanguigno” dai piedi e dalla mano sinistra; questo miracolo portò al monastero di Matelica un flusso incessante di centinai di persone, fedeli e semplici curiosi.

Insomma, la Chiesa della Beata Mattia fa parte di tutti quei beni culturali dei territori del centro Italia che sono stati danneggiati dal terremoto del 2016 e che ancora non riescono ad avere una nuova vita. Le monache del Monastero Clarisse S. Maria Maddalena – Beata Mattia hanno così deciso di appellarsi ai fedeli per riaprire il prima possibile la chiesa, anche in occasione del settimo centenario della morte della Beata. Qualsiasi donazione è importante per raggiungere la cifra necessaria alla riapertura.

Ecco la lettera aperta scritta dalle religiose:
“Alle Aziende,
Alle Associazioni,
Ai cittadini e fedeli di Matelica, ai devoti tutti che hanno a cuore la Beata Mattia e la sua Casa!

Carissimi,

Con queste righe vi chiediamo di partecipare ad una grande via di speranza appena tracciata davanti a noi, che permetterà alla città di Matelica, a tutti coloro che si sentono profondamente legati alla Beata Mattia, di vedere riaperta la sua chiesa, rimasta chiusa da più di due anni: il sisma dell’ottobre 2016, che ha ferito tanta parte del nostro territorio, ne aveva danneggiato la struttura, dichiarata inagibile con Ordinanza del Sindaco n° 107 del 30/3/2017 Prot. 4333.
In questi anni siamo state costantemente sollecitate da parte della gente, dai fedeli che vengono a far visita alla Beata, dai pellegrini che si muovono in gruppo da altre parti d’Italia e anche dall’estero (di recente un gruppo dai Paesi Bassi che annualmente passa da noi e sosta per una preghiera a Lei!) a fare qualcosa per riaprire la chiesa, sentita come luogo di grazia e di speranza, un santuario dove aprire il cuore e deporre pene, malattie e fatiche, che oggi davvero non mancano nel nostro mondo, tra le famiglie, i giovani, le persone anziane e disagiate, spesso ferite da solitudine e isolamento.

Ci prepariamo anche a celebrare il 7° Centenario della morte della Beata Mattia (1319-2019): sarà un tempo di grazia, che attirerà ancora fedeli e pellegrini. Riaprire la chiesa in tempi brevi diventa ancora più necessario perché, insieme con la città di Matelica, siamo pronti a viverlo con lo spirito di accoglienza e di ospitalità caratteristici della nostra tradizione.

Per questo abbiamo pensato di riaprire la nostra chiesa-santuario attraverso un progetto in cui ciascuno di voi ha un posto particolare. Siamo consapevoli infatti che la chiesa e il bene preziosissimo della Beata Mattia, presente attraverso l’Urna che ne custodisce il Corpo, appartengono a tutta la collettività, a ciascuno di voi prima ancora che a noi. Se noi – per grazia di Dio – ne siamo da secoli le custodi, sappiamo di esserlo per voi!

Per questo veniamo a tendere la mano con l’apertura di una sottoscrizione pubblica, attraverso la quale ogni matelicese e ogni devoto della nostra Beata potrà contribuire, secondo le proprie possibilità, a far “risorgere” questa Casa di preghiera. Siamo infatti fortemente persuase che il bene comune della chiesa della Beata possa essere restituito all’affetto e alla devozione dei fedeli con la collaborazione di tutte le forze positive della città, come impegno davvero corale di chi nel cuore sente di dover dire il suo “grazie” a Dio per la presenza di questa figlia della nostra terra, compatrona della nostra città, per i benefici personali e familiari ricevuti per sua intercessione, e perché la luce della Beata Mattia continua a irradiare senza sosta benedizioni e conforto proprio a partire dalla nostra città di Matelica.

Sin da ora vi assicuriamo che qualsiasi donazione sarà importantissima e assolutamente preziosa per raggiungere insieme la cifra necessaria alla riapertura della chiesa in modo decoroso, realizzando anche l’abbattimento di alcune barriere architettoniche che facilitino gli anziani, i malati e i portatori di handicap in carrozzella a raggiungere più agilmente la chiesa.

Grazie a ciascuno di voi, alle vostre aziende e associazioni, grazie per quanto sentirete di poter fare per contribuire alla riapertura della nostra casa comune!”

redazione
Author: redazione

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