Ad effettuare questo intervento il professor Cesare Mariotti, Ordinario di Oftalmologia dell’Università Politecnica delle Marche
La Clinica Oculistica dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche (Aoum) è stata protagonista di un’importante innovazione nel trattamento della degenerazione maculare correlata all’età (Dmle) di tipo neovascolare, eseguendo il primo impianto del Port Delivery System (PDS) per il rilascio controllato e duraturo di farmaci anti-Vegf in anestesia locale su un paziente.
Ad effettuare questo intervento il professor Cesare Mariotti, Ordinario di Oftalmologia dell’Università Politecnica delle Marche, direttore della Struttura operativa dipartimentale (Sod) e principale operatore, insieme a un’équipe di specialisti.
Questa nuova tecnologia, approvata dalle autorità sanitarie statunitensi, ma ancora solo in fase sperimentale in Europa, rappresenta un avanzamento significativo nella lotta contro una delle principali cause di cecità nei soggetti anziani e apre nuove prospettive per il trattamento della patologia.
Il Port Delivery System è un “dispositivo innovativo che offre una somministrazione continua e controllata di farmaci anti-VEGF direttamente nell’occhio per oltre sei mesi, riducendo la necessità di trattamenti frequenti e migliorando la qualità della vita dei pazienti”. “Con questa nuova tecnologia, possiamo garantire un controllo più costante della malattia, evitando anche il rischio di recidive tra un trattamento e l’altro.
È un passo fondamentale – commenta il professor Mariotti – non solo per migliorare la visione, ma anche per migliorare la qualità della vita dei pazienti, riducendo il numero di visite ospedaliere e la necessità di molteplici trattamenti”. “La tutela della salute – dice il Rettore dell’Università Politecnica delle Marche il professor Gian Luca Gregori – è un obiettivo prioritario e l’ottimo risultato raggiunto ci dimostra chiaramente che la ricerca è e deve restare il vero motore di ogni innovazione”. “È evidente – conclude il dottor Armando Marco Gozzini, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche – come la sinergia tra Università e Ospedale garantisce sviluppo e propensione alle migliori innovazioni tecnologiche e terapeutiche”.