Umito, la nuova filiera del legno: “Una montagna” di vere opportunità

Ripartenza del territorio

Inaugurato il nuovo progetto che vede protagonisti i Comuni dei Monti della Laga e del cratere sismico delle Marche, per avviare il nuovo obiettivo, quello considerato un fondamento per la crescita del paese stesso e le Marche che saranno i primi e promotori di questa crescita: 100% filiera del legno.

Nella frazione di Umito ad Acquasanta Terme si è riunita tutta la squadra organizzativa, che dal 2018 porta avanti questo progetto che si è tradotto un protocollo d’intesa.

Il territorio Italiano e soprattutto quello marchigiano presenta una conformazione geografica caratterizzata da presenza di aree boschive importanti che sono una vera e propria risorsa, in linea con ciò che specifica sempre il Commissario Straordinario alla ricostruzione senatore Guido Castelli, per una vera rinascita, la rivalutazione dei borghi e delle aree interne colpite dal sisma, non c’è bisogno solo di ricostruire e mettere in sicurezza ma anche di investire sulla crescita economica, per ritornare a ripopolare le aree duramente messe alla prova negli ultimi anni.

Il progetto vede il recupero dei principali percorsi forestali, finanziati dal PSR Marche 2014/2020, risorse che arrivano anche dal piano nazionale complementare sisma: Next Appennino

Oltre alla presenza del commissario straordinario, hanno preso parte al taglio del nastro, dinanzi ad una delle vie prossima ai primi lavori nel rigoglioso verde rappresentativo di quei luoghi: l’Assessore Regione Marche all’Agricoltura e Foreste Andrea Maria Antonini, chi ha fatto gli onori di casa il Sindaco di Acquasanta Terme Sante Stangoni accompagnato dal Sindaco di Arquata del Tronto Michele Franchi e un emozionato Presidente del Consorzio Bim Tronto Luigi Contrisciani perché ha sempre sostenuto e portato avanti con molte difficoltà, la riuscita di questo progetto, con il sostegno di diversi partner fra questi il Segretario Generale di Symbola Fabio Renzi.

Le aziende del legno, le imprese forestali, la Laga del legno e tutti coloro che lavorano nell’indotto con diversi decenni di esperienza, felici di accogliere un’opportunità fondamentale che rappresenterà un vero e proprio rilancio in termini economici, rispettando nella gestione quelli che sono i fondamentali parametri della sostenibilità.

L’avvio del cluster dell’approvvigionamento del legno, permetterà una vera e propria ripartenza per il territorio in linea con quelle che sono le dinamiche nazionali; espresse dalla premier Meloni nello scorso salone del mobile che hanno dato già vita a quelle che sono le necessità da seguire, per poter tradurre la filiera del legno in una risorsa targata Italia, visto che il dato di riferimento vede da sempre un approvvigionamento dall’estero dell’80% e di controparte una presenza importante di legname da poter gestire qui in Italia, sempre rispettando sostenibilità della produzione e cicli.

La strategia nazionale forestale sostiene Castelli si è tradotta in un accordo lo scorso 20 luglio che pone come obiettivo l’Italia all’avanguardia in Europa. Essere i primi nelle Marche e diventare il primo modello italiano, capaci di essere testimonianza per gestire questa opportunità e rispondere a questa linea guida : “è importantissimo sul piano strategico, l’obiettivo è al 2032, queste scelte sono fondamentali per i 30.000 km quadrati del cratere sismico”, afferma il commissario e saranno il nostro futuro.

Non vi sono scuse ed i primi a trasformare, fondi ed intenzioni hanno firmato questo protocollo sposato appieno dal commissario per la ricostruzione per ripartire tutti insieme come ha affermato il sindaco di Acquasanta Terme Sante Stangoni; questo progetto mette insieme più fasi e tasselli che arrivano non solo ad una ripresa economica come obiettivi ma anche di resa del territorio per la promozione turistica trasformata in servizi. Il sindaco Franchi sostiene che questo progetto che unisce un’ampia area che unisce Acquasanta con Arquata, racconterà tutte le meravigliose peculiarità della natura del territorio, trasformate in una frase carica di emozione: “La montagna una vera opportunità da vivere” risuona come un vero slogan che da forza a tutte le motivazioni messe in atto.

Luigi Contrisciani: “Oggi si è realizzato un sogno” sottolinea con le sue emozioni ribadendo appunto più volte la gioia della riuscita di quattro anni di lavoro e di attesa, perché il legno è quell’elemento che caratterizzerà la crescita di questo territorio dando forza a tutte le realtà di questa filira che rappresenteranno le Marche in Italia a come una vera risorsa nel mondo.

L’assessore Antonini vuole porre l’accento sul risvolto occupazionale inserendo possibilità soprattutto per i più giovani seguendo quelle che sono le fondamentali gestione di un’edilizia sostenibile e nel rispetto dell’approvvigionamento, la regione sta seguendo la lungimiranza di progetti fondamentali del futuro e pr il futuro come l’attuazione dell’intervento 3.1 PNRR m2- c2 Hydrogen Valleys e la creazione di fonti energetiche alternative; sulla scia di questa coerenza è giusto analizzare le potenzialità del legno come elemento cardine.

L’Italia per il 66% è un territorio montuoso e per il 37% boschivo, il legno tornerà ad essere il primo materiale nel futuro, nella ricostruzione ha un ruolo imponente, le biomasse del legno una delle più importanti fonti di energia rinnovabile presenti in natura, rispettando rigorosamente il territorio.

Dall’analisi minuziosa e precisa del progetto Fabio Renzi afferma in chiosa con il suo discorso: “Per vincere una guerra c’è bisogno della fanteria e le nostre fanterie sono le comunità del nostro territorio”.

Un anello che attraverserà 35 km di percorso fatto di boschi, castagneti che da Umito passerà per Spelonga, Faete, percorrendo Trisungo fino ad arrivare a Pretare. Inizialmente una riqualificazione delle vie d’accesso come ha spiegato il direttore dei lavori Agostino Agostini e poi si aprirà un percorso praticabile con i mezzi. Dopo i lavori tutto sarà fruibile per i turisti e gli amanti della natura.

Un progetto che materializza la volontà di dare supporto alle aree interne inevitabilmente sarà la condizione trainante delle prossime generazioni, vivere i nostri territori basandoci sul rispetto e la sostenibilità, una montagna di opportunità per vivere nella natura dando autonomia e vita ai luoghi della tradizione senza perderli ma principalmente contribuendo al loro rispetto.

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