SERIE C – Confermato l’incontro con Protti oggi pomeriggio, il dg della Fermana contestato al Pelloni. La selezione giovanile sbaglia le sostituzioni e si becca pure un’ammenda post 9-0 a Pescara
Come raccontato in anteprima ieri (leggi il focus a tutto campo), si terrà oggi pomeriggio – ore 16 – l’incontro faccia a faccia tra la società e Stefano Protti, tecnico già sotto contratto e che è in predicato di ritornare dopo l’esonero del povero Andrea Bruniera, colui che lo aveva sostituito in estate.
Il duello non dovrà mietere vittime. Si va verso il sì per il vice Cangini, impossibile riavere prof Miraglia. Per il resto, i soldi per Stefano son quelli lì, già scritti sul pezzo di carta. L’allenatore dovrà chiarire però alcune dinamiche accadute in estate, guardando nel viso i suoi superiori.
Nel frattempo stamane al Pelloni durante l’allenamento si è palesato il direttore generale Andrea Tubaldi, travolto dagli eventi e da giorni molto stressanti. L’assicuratore si è imbattuto in alcuni tifosi presenti, e non è stato per nulla rassicurato. Chieste le sue dimissioni. Esiste la polizza sull’addio del dg?
Tubaldi, comunque, parteciperà al summit con Protti, del quale dovrà essere per forza uno dei protagonisti assieme al direttore sportivo Andrea Galassi, di Santarcangelo come Protti e amico di Stefano da vecchia data. Qualcosa, però, bisogna chiarire anche con lui.
Intanto l’Under 15 gialloblù, la formazione nazionale composta per il rotto della cuffia grazie all’appoggio di una società di Ascoli Piceno, deve stringere i denti aspettando tempi migliori. In tre gare ha incassato 34 gol, gli ultimi lo scorso weekend a Pescara (9-0 il punteggio). Va dato modo ai ragazzi di crescere. La cosa grave, invece, risiede nell’errore nelle sostituzioni fatte in Abruzzo, come riscontrato dal comunicato del Giudice Sportivo, cosa che ha determinato una multa di 350 euro per il club gialloblu. La Fermana ha infatti interrotto il gioco per più di tre volte per effettuare i cambi, cosa non consentita. Ora bisogna mettere mano al portafoglio, ma 350 euro non sono nulla di fronte ai “due milioni e mezzo di debito” (cit Tubaldi) che si sono accollati i Simoni.