Truffe, arrestato ultimo membro della banda: era scappato in Albania

Reati commessi in Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Lombardia

I poliziotti della Questura, Squadra Mobile, Sezione Criminalità Organizzata e Catturandi, nella tarda serata di ieri (3 gennaio), hanno rintracciato e arrestato, in una località abruzzese della provincia chietina, con la collaborazione dei poliziotti di Lanciano, un italiano di 55 anni, di origini settentrionali, pluripregiudicato, già ricercato dalla Squadra Mobile dorica, per scontare una condanna definitiva di quasi 6 anni di carcere, con la pena accessoria dell’interdizione dai Pubblici Uffici.

La pena comminata è da ricondurre ad un provvedimento di Ordine di Esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura presso il Tribunale Ordinario di Ascoli Piceno per fatti commessi nella provincia Ascolana e riconducibili fino al 2018, nell’ambito dei reati contro la persona.
L’arrestato era noto agli investigatori per i reati commessi, negli anni 2013-2016, prevalentemente nei territori delle Marche ma anche in quelli del vicino Abruzzo e di altre regioni del centro/nord, in particolare Emilia-Romagna e Lombardia. All’epoca dei fatti, il cittadino del nord Italia, faceva parte di uno strutturato sodalizio criminale, dedito alla consumazione seriale di truffe commerciali nonché di un’associazione per delinquere, finalizzata al compimento di truffe commerciali, rea anche di falsificazione di atti, di concorso in truffa aggravata e di riciclaggio.

Le indagini, condotte al tempo, consentirono di accertare che il gruppo criminale clonava Società per Azioni nel settore alimentare, acquisendo merce che poi veniva riciclata nella grande distribuzione.

A tutti gli indagati è stata già inflitta in primo grado la condanna per l’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe in danno di aziende sia italiane che estere operanti nel settore alimentare, di prodotti ittici congelati e dell’informatica.

Le investigazioni riconosciute in sede di primo giudizio, nel 2020, ed in attesa di quello di appello consentirono di scoprire come alcuni soggetti arrivassero alla merce da riciclare. Tutto attraverso numerose intercettazioni telefoniche e ambientali nonché servizi di osservazione e controlli in diverse regioni italiane, da decine di denunce presentate dalle parti lese, permettendo di operare numerosi arresti in flagranza e sequestri.

Il gruppo criminale aveva magazzini, uffici, aziende compiacenti o appositamente costituite mediante dei prestanomi, logistiche attrezzate con celle frigorifere, furgoni, schede telefoniche e indirizzi telematici artificiosi, ma, soprattutto, di un elevato grado di know how e consolidata abilità nell’ideazione, preparazione e realizzazione di reati di cui si detto. Le truffe venivano portate a termine, contattando telefonicamente o con mezzi telematici le aziende fornitrici mediante la spendita di nomi di società clonate e/o compiacenti. Nella seconda fase, la merce veniva ritirata in appositi magazzini specializzati nella catena del freddo per essere successivamente spedita.

Grazie alle attività info investigative della Sezione Catturandi della Questura di Ancona, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ascoli Piceno, dr.ssa cinzia Piccioni, il ricercato è stato rintracciato in Abruzzo, dove si nascondeva da alcuni mesi, dopo essere rientrato dall’Albania, paese in cui aveva iniziato la latitanza. Le indagini esperite hanno acclarato che, una volta ritornato in Italia, il ricercato, sfruttando documenti contraffatti, viveva sotto falsa identità.

In occasione del suo rintraccio, l’uomo è stato arrestato in flagranza di reato, per il possesso di documenti di identificazioni falsi, poiché oltre al documento di identità italiana è stato trovato in possesso di altri documenti di identità rilasciati dalle Autorità competenti di altro paese comunitario.
Durante la notte appena trascorsa, i poliziotti della Questura di Ancona hanno condotto l’arrestato presso il carcere di Lanciano, dove altre a scontare la pena definitiva, è stato lasciato a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Giada Berdini
Author: Giada Berdini

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