PROMOZIONE – Il portiere classe 2003 protagonista col Monturano si prepara all’attesissima sfida di Potenza Picena
Si è subito rialzato il Trodica dopo la sconfitta di misura contro la Passatempese, aggiudicandosi il big match per 1-0 contro il Monturano Campiglione dove a decidere il match è stata una prodezza del giovanissimo Ciccalè allo scadere, ma anche il portiere Vincenzo Fatone (classe 2003), mai seriamente impegnato durante il match se non quando ha risposto presente a un colpo di testa ravvicinato che avrebbe potuto compromettere un altro match. “Bisogna sempre farsi trovare sempre pronti, soprattutto quando non si è spesso impegnati. Ci è richiesto questo. Era una partita troppo importante da poter sbagliare, ma fortunatamente siamo riusciti a spuntarla”.
Tre punti che hanno permesso al Trodica di poter avvicinarsi ulteriormente alla vetta della classifica che ora dista appena una sola lunghezza, dove a condurre le operazioni ci sono la Cluentina e la Civitanovese appaiate a 9. “Senza troppi giri di parole posso dire che siamo una squadra forte e costruita per fare bene. Avremmo potuto raccogliere sicuramente qualcosa in più, ma fa parte del percorso di crescita di un gruppo nuovo che si sta conoscendo e sta dimostrando di poter fare ottime cose. La sconfitta contro la Passatempese ha riacceso in noi una piccola scintilla, perché sapevamo che non potevamo essere quella squadra lì. E ora dovremo continuarlo a dimostrare”.
E quale appuntamento migliore se non il sentitissimo derby di Potenza Picena in programma domenica alle 15.30. In casa giallorossa (mancheranno Giaccaglia, Waki e Morbidelli) brucia ancora il 3-1 con esultanza e urlo di Castellano sotto il settore ospiti che regalò il successo ai trodicensi. E un trodicense doc come Fatone come può viverlo se non con la giusta carica. “Ci attende una squadra agguerrita, arrabbiata dopo la sconfitta e soprattutto un clima rovente. Vogliamo vincere, sappiamo che è nelle nostre corde”.
Vincenzo Fatone, classe 2003, si è avvicinato finalmente a casa sua. O meglio. Gioca a casa sua. Lo scorso anno al Grottammare una stagione di sacrifici per conciliare studi e passione per il calcio. Le sveglie alle 5 di mattina per studiare non suonano più. Ma ha iniziato un percorso universtiario (Giurisprudenza) e una nuova parentesi calcistica, ambiziosa ma soprattutto a chilometro zero. “Difendere i pali della squadra del proprio paese non ha prezzo. La società mi ha fin da subito dimostrato il suo interesse e non appena ho avuto l’opportunità di poter firmare l’ho colta al volo. Non solo mi sono avvicinato a casa, ma gioco anche in una squadra ambiziosa circondata da una piazza che ha un rapporto viscerale con il club. Questo mi dà ancora più carica per continuare a far bene. Spero di togliermi parecchie soddisfazioni qui”.
