Treia, nostalgia canaglia dell’800: il mito di Carlo Didimi e il genio del Giovane Favoloso

Da domani al 4 agosto con due finalissime, per la prima volta, in Arena. E non solo rievocazione del ‘Bel Secolo’: pure dei formidabili anni 60 in musica con Edoardo Vianello

Nel nome degli ‘Dei eponimi’ dello sport più popolare del ‘700 ed ‘800: il campionissimo Carlo Didimi e nel nome del Giovane Favoloso (Giacomo Leopardi) che lo cantò. E nel nome di chi alla Palla al Bracciale consacrò la propria vita sportiva: i fratelli Enzo e Nando Scorcella, il pluridecorato Gustavo Pellacani. E nel ricordo, infine, di Benito ed Ernesto Raponi, sponsor/mecenati di un Giuoco per cui Treia da 44 anni almeno, tra fine luglio e la prima domenica agostana, torna a ‘riempirsi’ smentendo ex post la sua geniale ‘figlia’ adottiva Perez Prato (‘Giu’ la piazza non c’è nessuno’).

Si inizia da domani con il corteo storico, la riconsegna del trofeo da parte dei vincitori 2023: i ‘viola’ del quartiere Vallesacco. L’ex giocatore Luigi Fiorani presenterà il proprio libro sulle tecniche del Giuoco. E gli esordienti mostreranno in arena tutto il loro valore. “Perché – dicono Alessandro Verdicchio, presidente dell’Ente Disfida e Tamara Ricci per l’associazione Didimi – il movimento deve crescere e soprattutto continuare sulle gambe dei più giovani. Il 4 agosto sarà stavolta il clou dei clou ospitando per la prima volta due finalissime: seniores e juniores. La Disfida e’ sport ma per Treia anche riscoperta delle proprie radici ottocentesche”.

Senza dimenticare la contemporaneità: largo a spettacolo, enogastronomia con le tradizionali affollate taverne dei quartieri, arte visuale (Lucia Bottegoni ed Alessia Corsalini), fotografia (Club Il Mulino con le firme, tra le altre, di Genesio Medori e Mandino Tiburzi). Ed ancora: teatro e musica con i formidabili Anni 60. Guest star sabato 3 agosto: Edoardo Vianello. Oggi in Provincia a Macerata la conferenza stampa con la delegazione di Treia guidata dal vicesindaco David Buschittari. Presente con abiti di passeggio e di giuoco la mejo gioventu’, emule di Didimi che, giovanissimo nel 1818 illuminò con il proprio talento l’Arena nella partita inaugurale.

Già, il nobile Didimi: ignoto il suo vero volto. Di certo era di carnagione bruna, più vicino in questo a Matteo Berrettini che al ‘rosso’ Jannik Sinner, moderni campioni di tennis di cui la palla al bracciale è uno degli antenati riconosciuti. Ma cessino le suggestioni: nei prossimi giorni si farà sul serio in Arena. Tornerà ad esultare l’Azzurro Borgo, post vincitore di due edizioni prima della Viola, oppure il trofeo andrà al Verde Cassero o al Giallo Onglavina?

Potrebbe interessarti anche

                       

Articoli correlati

                       

Dalla home
VUOI RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO?

Iscriviti al nostro
canale telegram

Autore

I Più LETTI
DELLA SETTIMANA

I Più condivisi
DELLA SETTIMANA

 

Ultime NEWS