SERIE C – Dopo Cesena Tiong ha dato fiducia al tecnico: ora sarà lo stesso?
Tre sconfitte nelle ultime quattro partite. È il preoccupante bottino dell’Ancona, scivolata anche contro la Juventus Next Gen che non aveva mai racimolato punti nelle prime tre uscite. Dopo il poker incassato a Cesena, patron Tiong aveva confermato fiducia a Donadel, ma la nuova battuta d’arresto alimenta gli interrogativi della piazza e i dubbi sull’allenatore che non è ancora riuscito a fornire un’identità precisa alla squadra.
Le giustificazioni non mancano, a partire dal mercato contradditorio con le caselle vuote lasciate da tante cessioni illustri (specie negli ultimi giorni di mercato), colmate con gli arrivi di elementi giovani e in cerca di consacrazione. Ma la mano del mister ancora non c’è, così come un assetto definito: si è passati dal 3-5-2 iniziale al 3-4-2-1, alla difesa a quattro nel finale di Cesena fino al 3-4-3 nei primi minuti contro la Juve Ng con Spagnoli decentrato a sinistra. Il raffronto con il predecessore Colavitto non regge.
La difesa ha continuato a subire gol a raffica (9 nelle prime 5 giornate) e l’attacco ha mostrato rispetto al predecessore un’involuzione a livello di numeri marcata: appena 4 reti segnate, mai più di una a partita. Da quando è arrivato sulla panchina biancorossa, considerando anche il tratto finale della scorsa stagione, Donadel ha vinto solo tre partite, di cui due per 1-0 contro Carrarese e Pineto e una contro il Rimini pochi giorni dopo il suo arrivo, in cui i meriti andavano ricercati soprattutto a livello psicologico. La classifica piange e spetterà all’allenatore il compito di trovare soluzioni adeguate per dare una conformazione precisa a una squadra con limiti evidenti sotto molteplici punti di vista. Domenica a Olbia sarà proprio vietato sbagliare.