“Tra donzelle, Scampia e altre gaffe la città non cresce”, Diana Palestini (Pd) boccia l’amministrazione comunale

“A Spazzafumo in premio Lu Buatte d’Ore”

“Con questo sindaco sembra di stare alle comiche. Lui iniziò il mandato baciando il pavimento dell’aula del Consiglio comunale, come la terra promessa. Poi ha continuato con gaffe semplici o complesse tipo ‘non siamo a Scampia‘, e ‘facciamo una pausa in Consiglio per fare rifocillare le donzelle‘ finendo in alcune situazioni imbarazzanti”. La segretaria del Pd di San Benedetto del Tronto, Diana Palestini, dà i voti di fine anno al sindaco di San Benedetto del Tronto Antonio Spazzafumo.

 

“Piuttosto che soffermarci sulle gaffe del sindaco – spiega Palestini –  vogliamo parlare della sua inconsistenza nelle vesti di amministratore. Possiamo dire che dopo questo primo anno abbiamo poco o nulla. Questa amministrazione in primo luogo si è distinta per essere organica alla destra del governo della Regione Marche e della Città di Ascoli Piceno, quindi i potentati ascolani. Un’amministrazione che non ha evidentemente una visone strategica della città. Un’amministrazione da guinnes dei primati per i consiglieri che passano da una lista all’altra. In questo primo anno non ha portato a casa nulla”.

Caso Ciip. “C’è stata l’audizione in commissione Bilancio (leggi qui) con risposte insoddisfacenti da parte del presidente Giacinto Alati, eletto con il sostegno di Spazzafumo e del sindaco di Ascoli Fioravanti. Alati è ormai al quarto mandato, anche questo è un record. Il primo risultato della rielezione è stato l’aumento delle tariffe del 23%, a nostro giudizio fuori luogo.

Nel Consiglio comunale di San Benedetto non è stato portato il bilancio della Ciip, perché era ‘perfetto’ e aveva 6,6 milioni di avanzo. Poi è arrivata la doccia fredda del 23%, ma già nel 2019 c’era stato l’aumento.

La prima giustificazioni ai rincari sono stati gli eventi sismici del 2016:  ma cosa è stato fatto in questi anni? La seconda giustificazione è stato il piano delle opere plurimilionario che veniva distribuito nell’arco di cinque anni di bilancio. Tra l’altro queste opere non hanno portato a nuove risorse idriche.

L’ulteriore giustificazione: l’aumento dei costi energetici. Nel bilancio previsionale 2022 si parlava di aumento dei costi. E’ vero sono aumentati per la guerra in Ucraina, però  il rincaro ci può essere stato  nei primi mesi, poi i prezzi si sono abbassati. Forse a fine anno questi costi non saranno di 11,5 milioni, è probabile che ci sia un risparmio di qualche milione di euro. Allora noi chiediamo che si faccia una revisione dei costi energetici, affinché vengano ridimensionati”.

L’acqua colorata a Porto d’Ascoli. “E’ una questione che tutti i cittadini di Porto d’Ascoli subiscono, mentre la Ciip afferma – insiste Palestini – che i soldi sono stati spesi per i pozzi di soccorso. Ormai l’emergenza è diventata normalità e l’acqua è marrone, imbevibile e di cattivo odore. La Ciip sostiene che le analisi sono buone. Noi diciamo che non è piacevole berla. Insomma, al danno la beffa: acqua imbevibile e maleodorante che però paghiamo anche di più. Noi chiediamo alla Ciip di prendere provvedimenti e di rivedere le tariffe.

Il sindaco Spazzafumo deve darci delle risposte, deve pretendere dalla Ciip  che vengano cercate nuove falde, oltre a riqualificare la rete delle tubature che ha fortissime perdite”.

Insabbiamento del porto. “Il ritardo dei lavori al porto potrebbe causare incidenti. Chiediamo all’assessore Gabrielli di attivarsi affinché il dragaggio del porto avvenga in tempi brevissimi”.

La sanità. “Ci sono pesanti tagli alla sanità da parte del governo. Il sindaco ha abboccato a tutte le chiacchiere che gli hanno proposto a livello regionale e  locale e approva il nuovo ospedale in un luogo inadeguato. Nel frattempo il Madonna del Soccorso soffre una carenza cronica di medici, è impossibile fare le prenotazioni, il Pronto soccorso è messo male. Tutto questo evidentemente a Spazzafumo non interessa”.

Lu Buatte d’Ore. “Una volta a San Benedetto veniva assegnato Lu Buatte d’Ore (si dava a personaggi che si erano distinti in maniera negativa, ndr). Se si tornasse a fare la kermesse il sindaco starebbe in pole position. Anzi sono  sicura che lo vincerebbe.

Se Spazzafumo – conclude Diana Palestini – non riesce a fare quello per cui è stato eletto dai cittadini, dovrebbe farsi da parte: una gestione commissariale sarebbe più efficiente per la città”.

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