“Stessa tettonica del 2016, ma faglia diversa”
Un incubo senza fine. La scossa di magnitudo 4.4 registrata alle 18.35 di oggi vicino a L’Aquila ha fatto tornare la paura nella popolazione del centro Italia che ancora porta addosso i segni dei terremoti del 2009 e del 2016.
Carlo Doglioni, presidente dell’Ingv spiega cosa è successo: “Stessa tettonica che ha generato il sisma dell’Italia Centrale, ma faglia diversa. Magnitudo di 4.4 modesta ma non si esclude la possibilità di scosse più potenti”.
Sul sito dell’Ingv si legge “La zona interessata dall’evento odierno è caratterizzata da una sismicità frequente, sia a livello strumentale che dai dati storici . Nelle ore precedenti l’evento di M4.4 erano avvenuti circa 30 piccoli terremoti, tutti di magnitudo inferiore a 3. Nell’ora successiva al terremoto delle 18:35 sono state registrate circa 15 repliche di piccola magnitudo.
La zona del terremoto odierno è caratterizzata da pericolosità molto alta, come testimoniato anche dai forti terremoti avvenuti in passato. L’evento sismico storico più prossimo all’area dell’evento odierno è quello del 1654, per il quale si è stimata una magnitudo pari a 6.4. A nord e a sud sono avvenuti in passato altri forti terremoti, come quello del 1915 nella zona della Marsica, e nel 1349 al confine tra Lazio e Molise.
La zona è caratterizzata dalla presenza di una tettonica di tipo estensionale, con faglie dirette (normali) prevalenti. La soluzione del meccanismo focale preliminare mostra infatti una faglia normale orientata parallelamente alla catena appenninica (NO-SE); è attualmente in corso di analisi la soluzione definitiva.
Il terremoto è stato avvertito in un’ampia regione dell’Italia centrale, come attestano i numerosi questionari ricevuti sul sito di http://www.haisentitoilterremoto.it”.
