Di tre aree ne resterà soltanto una
Di seguito riportiamo integralmente una nota del sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, e dell’amministrazione comunale
Il Sindaco, l’Amministrazione Comunale in continuo e stretto contatto con la Protezione Civile Nazionale in base anche a quanto scaturito a seguito di scambio di corrispondenza e riunioni sta lavorando per ridurre in maniera graduale, entro il 31 dicembre, le aree del villaggio container che attualmente ospita sia terremotati che persone in grave stato di disagio.
L’intenzione è quella di mantenere solo ed esclusivamente la sola Area 3 per giungere, compatibilmente con le esigenze di alloggio delle famiglie, allo smantellamento quasi totale del villaggio, cercando di mantenere eventualmente solo ai fini del pronto intervento e dell’emergenza più assoluta almeno una unità.
A 3 anni del sisma infatti, all’interno delle tre aree, troviamo all’incirca 250 ospiti dove alcuni hanno presentato domanda per gli appartamenti sostitutivi delle SAE (ricordiamo che ha diritto a questa richiesta solo chi ha indice di gravità della propria abitazione classificato in “E”)altri invece non hanno diritto all’appartamento sostitutivo della SAE, ma hanno la propria abitazione classificata in “B” e hanno scelto liberamente di alloggiare ai containers (ricordiamo anche in questo caso, che nella maggior parte dei casi i soggetti in questioni non avevano case di proprietà, ma già prima del sisma erano in affitto).
Ultima casistica allocata presso i containers riguarda infine particolari casi sociali che differentemente da questa soluzione, non avrebbero dimora (anche a causa di penuria di locali pubblici sia di proprietà comunale, sia di Edilizia Popolare _ERAP_) e sarebbero costretti a trovarsi senza sostentamento e con un tetto sopra la testa.
Sono in corso, come da calendario redatto dalla Responsabile dei Servizi Sociali, i colloqui individuali con gli occupanti, finalizzati all’individuazione di possibili soluzioni alternative. Nel contempo si provvederà anche a verificare lo stato delle pratiche di riparazione degli immobili, affinchè si valuti se e cosa si può fare per accelerare i tempi per favorire il rientro nelle proprie abitazioni in tempi certi.
Non è un mistero che il Sindaco e l’Amministrazione abbiano concesso a delle persone in gravissima difficoltà economica e abitativa una stanza presso i Container proprio per rispondere ai bisogni e ai problemi di ogni singolo soggetto o famiglia, nonostante i continui attacchi delle minoranze che non approvavano attività di questo tipo, quasi come se emergenza sociale fosse un problema secondario al sisma e millantando favoritismi di ogni tipo da parte della Giunta verso un soggetto piuttosto che un altro. L’emergenza sociale è tale proprio perché non dà molto margine discrezionale a chi deve gestirla, che deve mettersi nelle condizioni di salvaguardare l più possibile la salute e la dignità personale, con i mezzi leciti che chiaramente ha a disposizione e prendendosi anche forti responsabilità per far sì che il problema possa risolversi in tempi brevi e certi.
In vista degli appartamenti in costruzione (destinati a chi ne ha fatto richiesta a chi ha la propria abitazione appunto in “E” ) nessun ospite lascerà l’area container fino all’ultimazione di Borgo la Rancia (prevista la prossima primavera), mentre per le altre persone, con il supporto del Contributo di Autonoma Sistemazione (CAS), si andranno a reperire alloggi alternativi.
E’ importante che si sappia che tale ricerca di immobili sia a carico dei privati e non del comune, il quale tuttavia, ove potrà, cercherà di apportare il proprio contributo per accelerare la procedura.
Intanto gli uffici preposti stanno iniziando a provvedere allo spostamento, previa redazione di un inventario, del materiale donato e depositato all’interno dei containers portandolo nel magazzino sito in zona Le Grazie.
La Polizia locale continuerà ad effettuare controlli a sorpresa all’interno degli alloggi per verificare eventuali utilizzi abusivi o impropri (es. uso forni o rivendita dei vitti, assenza dalla stanza per lunghi periodi perché all’estero) ed è stato prorogato fino al prossimo 31 dicembre con Axitea il servizio di portierato.
Si comunica altresì che proprio perché si è riscontrato che alcuni ospiti ritirano vitti in abbondanza rivendendoli, l’Amministrazione Comunale sta provvedendo a prevedere un pagamento di un piccolo buono pasto che verrà erogato solo personalmente a chi ne ha effettivamente diritto.
In conclusione vale sempre il detto che prima di parlare e giudicare bisogna conoscere, perché da sempre l’uomo non ha potuto sviluppare ed erudire senza la conoscenza. Cosi come riguardo i tempi definitivi di chiusura dei container giocherà ovviamente un ruolo fondamentale la decisoine che il Governo prenderà sulla eventuale proroga dell’emergenza stessa in scadenza il prossimo 31 dicembre 2019, CAS compresi.
