ECCELLENZA – Preparazione pre stagione? Parola all’esperto cremisi
Controllare i carichi, prevenire gli infortuni, spingere 25 giocatori al massimo per essere pronti a settembre. Queste le sfide di un preparatore atletico, “ancora più difficili da vincere se parliamo di calcio dilettantistico”. A parlare è Giuseppe Vastano, preparatore atletico del Tolentino di Paolo Passarini che settimana scorsa ha ricominciato a sudare in vista del prossimo campionato di Eccellenza. Vastano – 12 anni di esperienza come preparatore, biologo nutrizionista – è la figura che si sta occupando dei “motori” della squadra cremisi. “Siamo ancora alle prime fasi, quelle in cui ci si preoccupa maggiormente dell’accumulo di volume – spiega –. Poi, andando avanti con le settimane, ridurremo i carichi per spostarci verso la velocità. Durante la stagione passeremo dalle attuali sei sedute a quattro e dovremo spalmare i carichi. Le difficoltà? Nel calcio dilettantistico non è mai semplice riuscire a seguire tutti i giocatori allo stesso modo. In questo ambito Tolentino è un oasi felice: lo staff è composto da persone che sono nel calcio da anni, competenti. Con loro il rapporto è ottimo. Con Paolo (Corradini, vice di Passarini, ndr) condividiamo la formazione in scienze motorie, quindi è come avere un vice. Questo ci permette di dedicarci a tutti con maggiore attenzione”.
Dal particolare al generale, Vastano scatta una fotografia del movimento calcistico tra i dilettanti. “Sta cambiando tutto – sottolinea –. È incredibile come oggi i giocatori, soprattutto quelli nella loro maturità agonistica, abbiano iniziato a prestare molta più attenzione all’alimentazione e alla parte atletica. Il calcio è cambiato ad altissimi livelli e sta pian piano diventando sempre più fisico anche in queste categorie. Gioco forza è cambiata anche la preparazione atletica, si fa meno ‘fondo’ rispetto al passato e si cura di più l’intensità. Oltre a questo è aumentata di molto anche l’attenzione alle fasi propedeutiche del riscaldamento. La prevenzione degli infortuni oggi è molto più seria rispetto al passato e una parte della seduta è dedicata a questo. Un fatto che ho notato è che oggi, spesso, i giovani pagano molto il passaggio alle prime squadre: nei settori giovanili ci si allena con molte più pause e questo poi si sconta. La cosa più importante resta comunque l’attenzione nel gestire i carichi: se un giocatore si fa male in questa fase è come se perdesse una settimana di lavoro. Il preparatore lo sa e lavora per evitarlo”.