SERIE D – All’interno del club due frange divise, come sarà il futuro dorico?
Un teatrino poco edificante nella stanza dei bottoni, mentre i tifosi invocano obiettivi ambiziosi e maggior organizzazione a livello societario. La sosta della Serie D per gli impegni della Rappresentativa al Torneo di Viareggio è stata scandita da giorni convulsi all’interno dell’Ancona, dilaniata da malumori interni che si protraggono da inizio stagione, segno evidente di scarsa unità tra le varie componenti.
Nei giorni scorsi la Curva Nord aveva emesso un comunicato esortando il club a mettersi subito al lavoro per non disputare un altro campionato da comprimario nel riduttivo (per i colori biancorossi) pianeta della Serie D e per strutturare una società che non appare organizzata abbastanza per aspirare a traguardi ambiziosi. Al tempo stesso la frangia più appassionata della tifoseria aveva esortato a non usare l’Ancona per scopi politici, condannando la consegna di due maglie autografate al vicepremier Antonio Tajani e al ministro dell’ambiente Pichetto Fratin avvenuta sul palco della Mole da parte del consigliere Gianluca Brilli, presente insieme al commercialista Andrea Manciola in occasione della convention di Forza Italia.
In tutta risposta si è accesa una polemica interna alla stessa Ancona con la società che ha condannato con una nota sul proprio profilo Facebook gli stessi esponenti Brilli e Manciola invitandoli a dimissioni immediate. In caso contrario, si legge nel comunicato, “i consiglieri a maggioranza provvederanno a convocare quanto prima un direttivo, onde sfiduciare i predetti consiglieri e invitarli alle dimissioni”. Non va dimenticato che gli stessi Brilli e Manciola erano stati costretti mesi fa a “retrocedere” dalle rispettive cariche di tesoriere e segretario, unitamente a Polci che inizialmente era presidente alla pari.
Chiare le due distinte fazioni all’interno dell’Ancona con il patron Marconi, il presidente Recchi e il vicepresidente Egidi da una parte e i sopracitati tre dall’altra. Ci sarà la definitiva risoluzione dei contrasti o si procederà con questo clima non proprio idilliaco? Di sicuro la strada verso la creazione di una grande società, come i tifosi reclamano, è ancora lunga.
