Tifoseria in lutto, è morto il presidente dell’associazione

Addio al 52enne Gianni Morganti, il cordoglio di “Solo per l’Ascoli” e del socio fondatore Maurizio Castelli

A soli 52 anni è morto Gianni Morganti, presidente dell’associazione dei tifosi “Solo per l’Ascoli”. Supporters bianconeri in lutto per un amico, marito e padre di un bambino di 10 anni, vinto soltanto dalla malattia. Era sempre presente al Del Duca e anche in trasferta.

Il messaggio di cordoglio è arrivato da uno dei soci fondatori dell’associazione, Maurizio Castelli, presidente prima di Gianni. “Insieme ad altri, con Gianni Morganti da quasi due anni discutevamo sulla necessità di fare qualcosa per aiutare l’Ascoli (che a quei tempi navigava in acque davvero agitate e limacciose), poi capimmo che dovevamo creare un’associazione legalmente riconosciuta e quindi si prendeva le responsabilità di ciò che faceva e fummo tra i trenta fondatori di “Solo per l’Ascoli”, la nota di Castelli.

“Tenendo profilo basso per razionalizzare le nostre idee, scandagliare la nostra trasversalità (di territorio – di classi sociali – di livelli di studio) e trovare le dinamiche che potessero essere davvero di aiuto, in maniera incisiva, all’Ascoli, ci siamo impegnati nella fase intermedia che nel calcio non esiste. Ossia capire i meccanismi e le norme giuridiche, statutarie, economiche, che regolano il calcio delle società (coi suoi sottoboschi) renderne edotta la tifoseria e insieme ad essa discutere sulle possibili strade da intraprendere e le azioni che ci erano permesse”.

“Sempre educato e gentile, con savoir faire anche all’interno del gruppo dirigente, dove non mancavano le visioni diverse con forti discussioni, lui lui sapeva appianare, intelligentemente, senza far fare passi indietro decisivi a quello che ci pareva la cosa migliore. Quando me ne andai, all’indomani della nascita della nuova società Ascoli con Bellini e soci ascolani al comando e dopo aver rilevato il titolo in tribunale, e diedi le dimissioni, non c’era figura migliore di lui per sostituirmi. Ha sempre dimostrato signorilità e nobiltà d’animo, nonchè attaccamento viscerale fino all’anima all’Ascoli. Tutti perdiamo molto, adesso che non c’è più”.

 

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