Terremoto: viveva nella sua abitazione lesionata nonostante il Cas, 95enne assolta

“Il fatto non sussiste”

C’è un bel libro scritto dal prof. Gerardo Villanacci che si intitola “giustizia cinica” e che, in una futura edizione, potrà arricchirsi di questo emblematico episodio. Dunque la nostra nonnina, all’età di 92 anni, viene indagata sostanzialmente per truffa allo stato accusata di aver percepito indebitamente il contributo di autonoma sistemazione.

Lei ha perso la sua casa ad Arquata del Tronto, vive appoggiata a parenti quindi nelle condizioni di ricevere il sussidio ma… scatta la mannaia di una giustizia che – quando vuole – non guarda in faccia a nessuno, neppure all’età ed al raziocinio. Attenti controlli registrano un certo consumo di corrente nella sua abitazione lesionata e da qui l’ipotesi: se ne sta lo stesso a casa sua percependo il contributo. Viene istruito un processo che allo Stato costa probabilmente molto di più del quantum oggetto del contendere, avvocati, udienze, cancellieri, rinvii per tre anni e arrivata (per sua fortuna) viva ai 95 anni e all’ultima udienza la nostra nonnina si sente assolvere perchè il fatto non sussiste. Non sappiamo se la pubblica accusa opporrà appello e nel caso auguriamo alla nostra…lunga vita per potersi difendere anche in altri gradi del processo. “Dura lex sed lex” dicevano i latini ma per una volta ci permettiamo di dare, con un sorriso e senza alcuna offesa, uno spassionato parere e un consiglio al pubblico ministero ricorrendo ad una tipica espressione dialettale…. lassa gi’.

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