Tatuatori abusivi, in casa aghi sporchi di sangue: denuncia e multa da 15mila euro

Sequestrati tutti gli strumenti per l’attività illcita. Promuoveva sui social anche un laser per rimuovere tattoo già impressi

Il 12 marzo, la Squadra Amministrativa e di sicurezza della Divisione Pas della Questura di Ancona, nell’ambito di attività di indagine delegata, ha eseguito una perquisizione domiciliare a carico di un cittadino extracomunitario di 37 anni, con precedenti penali, che effettuava l’attività di tatuatore presso la sua abitazione senza alcuna autorizzazione amministrativa e che, nell’ambito di tale attività abusiva, aveva anche pubblicizzato su alcuni social l’utilizzo di un laser per rimuovere i tatuaggi già impressi, effettuando in tal modo illecitamente trattamenti sanitari tipici e riservati alla professione medica.

L’attività investigativa era stata avviata a seguito dell’esposto, presentato nel dicembre 2024 presso la Divisione Pas, dalla madre di una ragazza minorenne che aveva denunciato come la propria figlia, senza il suo consenso, si era fatta tatuare dalla persona destinataria del decreto di perquisizione, un vistoso tatuaggio sul braccio.

Gli agenti avevano sequestrato l’apparecchiatura laser per rimuovere i tatuaggi nonché una serie di attrezzi e strumenti accessori a tale attività e denuncaito all’Autorità Giudiziaria l’uomo e la propria compagna, che lo aiutava.

Nel corso dell’attività di Polizia giudiziaria, il personale della Squadra Amministrativa, coadiuvato da quello dell’AST Ancona e del Gruppo della Guardia di Finanza dorica, ha sequestrato tutti quegli strumenti adibiti all’attività di tatuatore perché, dagli accertamenti effettuati, il denunciato non aveva alcuna autorizzazione né alcuna certificazione sanitaria. Sono stati rinvenuti inoltre quattrocento aghi da tatuatore utilizzati e dunque sporchi di sangue e materiale biologico che dovevano essere smaltiti secondo speciale procedura certificata e che invece verosimilmente sarebbero stati dismessi in modo irregolare e pericoloso. Le due persone, oltre al rilievo penale, sono state pertanto sanzionate amministrativamente per una somma complessiva di 15.000 euro.

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