OLIMPIADI – Dopo i dolori lancinanti, il ricovero in ospedale e aver vomitato sangue, l’atleta anconetano campione in carica si presenta ugualmente in pedana. Tre errori a 2.27
La colica renale della notte, il trasporto in ospedale nel primo pomeriggio, il ricovero, le flebo, i dolori lancinanti e poi l’ok dei medici, nonostante tutto. Si può gareggiare così? No, se sei un comune mortale. Sì, se ti chiami Gianmarco Tamberi, sei il campione in carica e hai una forza mentale pazzesca. Nonostante tutto, il Gimbo distrutto si è presentato in pedana per la finale del salto in alto alle Olimpiadi di Parigi. Passerella per prendersi gli applausi e basta? Macché. Tamberi ha mostrato il ruggito del leone, è entrato in gara a 2.22, ha rischiato l’eliminazione immediata e poi ha esultato quando dopo due errori ha superato indenne l’asticella.
Gimbo è salito poi a 2.27. Primo tentativo senza spingere: errore. Secondo tentativo: niente da fare. Terzo tentativo: segno della croce, aiuto del pubblico e…errore. Grazie lo stesso grande campione. Ancona e tutte le Marche ti ringraziano orgogliose.