Spesso si confondono le due tecniche diagnostiche di secondo livello, utili per ottenere immagini dettagliate delle diverse aree del corpo. Eppure le differenze sono sostanziali.
Stiamo parlando della tomografia computerizzata (tac o tc) e della risonanza magnetica (Rm). Il loro funzionamento, le loro controindicazioni e tipologie di patologie, oggetto di indagine, sono diverse.
La risonanza magnetica utilizza i campi magnetici e impulsi di radiofrequenza, che interagiscono a livello atomico con il paziente per ottenere immagini tridimensionali dei diversi distretti del corpo, ed è particolarmente utilizzata per le patologie dell’apparato muscolo-scheletrico, o patologie dell’encefalo e del midollo. Molto spesso si utilizza quando anche la Tac non è stata in grado di chiarire fino in fondo, e per questo risulta una metodica più mirata.
La Tac, nota come Tomografia Assale Computerizzata, utilizza radiazioni ionizzanti, meglio conosciute come raggi x, che sono più dannose per il corpo, anche se la tecnologia moderna nei macchinari più sofisticati di ultima generazione ne ha ridotto di gran lunga la quantità. Questa tecnica risulta poi molto più attendibile per la diagnosi di tumori e metastasi.
Le radiazioni x inoltre, sono emesse da un tubo radiogeno che, non è fisso come nella radiografia standard, ma ruota attorno al paziente in movimento su un lettino. Tale strumento è sempre più utilizzato nei centri di pronto soccorso, per affrontare quadri di carattere emergenziale e per i quali la tac diventa lo strumento di I livello. Nonostante la tac dia molte informazioni, anche senza mezzo di contrasto, l’aggiunta consente la tipizzazione di numerose forme patologiche, altrimenti non riconoscibili con l’acquisizione basale. Ecco perchè l’indagine Tc è da considerarsi una metodica particolarmente indicata nei follow up oncologici.
“Sicuramente la collaborazione – sottolinea il dott. Alberto Gagliardi del centro medico La Fenice di Porto Sant’Elpidio e Civitanova Marche- tra medici e radiologi per la scelta di un corretto iter terapeutico e per giungere rapidamente alla diagnosi, evitando preziose perdite di tempo per il paziente e inutili sprechi economici, è fondamentale”.
