In manette un pregiudicato campano di 44 anni sospettato di essere autore di una truffa ai danni di un’anziana donna.
Purtroppo al giorno d’oggi si assiste sempre di più a tristi storie di inganni ai danni di persone anziane che, per la loro stessa natura, sono portate a fidarsi con semplicità del prossimo. E’ quello che è successo a una 89enne di Ascoli, truffata con spregiudicatezza da persone prive di un benché minimo sentimento di umanità.
Il 13 settembre l’anziana donna è stata contattata telefonicamente da una persona, spacciatasi per un avvocato, che l’avvisava che la figlia era rimasta vittima di un grave incidente da lei stessa provocato. Quindi passava la comunicazione ad una donna che, simulando di essere la sua congiunta, le diceva in maniera drammatica che l’incidente era stata colpa sua e che doveva rimediare con una grossa somma di denaro per evitare seri guai giudiziari. La donna aggiungeva di essere rimasta gravemente ferita nel corso dello stesso incidente. Tali pressioni psicologiche incidevano sulla sfera affettiva dell’anziana donna che si dichiarava disponibile a consegnare il denaro necessario. Poco dopo veniva raggiunta a casa dal truffatore che, senza alcun scrupolo, la privava di una somma di circa 2000 euro e di tutti i gioielli di famiglia custoditi in una cassaforte.
Inutile dirlo che la storia era totalmente inventata e magistralmente interpretata da delinquenti professionisti. Immediate le indagini da parte della Squadra Mobile della Questura di Ascoli Piceno. Tale attività ha permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati indicati a carico di un pregiudicato napoletano, tanto che la Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, in brevissimo tempo, ha richiesto una misura cautelare idonea ad evitare la reiterazione di tali comportamenti, misura cautelare di custodia in carcere emessa dal locale Giudice delle Indagini Preliminari.
I poliziotti della Questura di Ascoli Piceno si sono recati quindi a Napoli dove, con la collaborazione dei colleghi della Squadra Mobile del luogo, hanno catturato e condotto l’indagato nel carcere di Poggioreale e hanno cercato, purtroppo senza esito, di recuperare la refurtiva.
