Sabato 22 febbraio i lavoratori incroceranno le braccia
di Gioele Pincini
Le trattative tra IKEA e i sindacati per il rinnovo del contratto integrativo aziendale sono giunte a un punto di rottura, spingendo Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs a proclamare oggi, con un comunicato stampa unificato, uno stato di agitazione e un primo pacchetto di scioperi per 24 ore. La mobilitazione prevede 8 ore di sciopero a livello nazionale e 16 ore a livello territoriale, con le Marche che si preparano a dare il via alle proteste. Sabato 22 febbraio, dalle 9:30 alle 12:30, i lavoratori incroceranno le braccia e manifesteranno davanti al punto vendita IKEA di Camerano.
Le richieste dei lavoratori e il braccio di ferro con l’azienda
Dopo oltre un anno e mezzo di trattative, i sindacati denunciano l’atteggiamento di chiusura dell’azienda svedese, accusata di ignorare le richieste dei dipendenti nonostante un fatturato in continua crescita. Tra i punti più contestati figurano:
- Il mancato riconoscimento delle maggiorazioni per i nuovi assunti;
- Un sistema peggiorativo delle professionalità;
- La cancellazione della cosiddetta “malattia statistica”;
- L’obbligatorietà del lavoro festivo.
Questi elementi, secondo i rappresentanti sindacali, segnano un deciso arretramento nelle condizioni lavorative e contraddicono i valori di inclusività e rispetto che IKEA promuove a livello globale.
Modelli di business e diritti ridotti
I sindacati puntano il dito anche contro i nuovi modelli di business introdotti da IKEA, come i punti vendita di prossimità, nei quali, denunciano, viene limitata la presenza delle rappresentanze sindacali e ridotti i diritti dei lavoratori. Inoltre, il forte utilizzo del part-time senza possibilità di aumentare le ore di lavoro rappresenta un ulteriore ostacolo alla stabilità economica dei dipendenti.
Sciopero e prospettive future
Lo sciopero del 22 febbraio è solo il primo passo di una mobilitazione che potrebbe intensificarsi se l’azienda non dovesse tornare sui propri passi. “Se non ci saranno risposte adeguate da parte di IKEA – affermano i sindacati – valuteremo tutte le azioni necessarie per tutelare i lavoratori e garantire loro un contratto integrativo dignitoso”.
L’esito di questa vertenza potrebbe segnare un punto di svolta nelle relazioni sindacali del colosso svedese, con possibili ripercussioni non solo in Italia, ma anche a livello internazionale.
