PROMOZIONE – Il baluardo del Porto Sant’Elpidio ha respinto sulla linea il Potenza Picena, ora l’Elpidiense Cascinare: “Salvezza da blindare, poi…”
di Lorenzo Cervigni
Forse “Le Marche nel pallone” dovrebbe rivedere la sua sigla, magari realizzando qualcosa sullo stile di quella della Champions League. Il materiale per il montaggio non manca: tra gol in rovesciata, pallonetti da centrocampo e salvataggi sulla linea, questa stagione ci ha già regalato una marea di giocate da copertina. L’ultima in ordine cronologico è arrivata domenica scorsa a Porto Sant’Elpidio, la firma è quella di Alessio Squarcia. Il centrale ex Montecosaro ha messo in cassaforte i tre punti con un mezzo miracolo sulla linea di porta, a portiere battuto. Giocata preziosissima per i suoi, che hanno festeggiato una vittoria di platino contro il Potenza Picena. Il risultato finale, due a uno, sottolinea ancora di più l’importanza del suo salvataggio, ma Squarcia sceglie il basso profilo: “In realtà non c’è stato nulla di straordinario – minimizza –. Mi sono accorto semplicemente che l’unica scelta a disposizione di Wahi fosse tentare uno scavetto. L’uscita di Finori è stata perfetta per tempismo. Io ho semplicemente dovuto ripiegare verso la porta. Per fortuna ci sono arrivato. Eravamo sul due a zero, poi loro hanno accorciato. Alla fine è stata una giocata determinante”.
Per continuare a sognare, potrebbero servire altre prodezze del genere. Il Porto Sant’Elpidio al momento è nella “terra di nessuno”, quel guado tra play-off e play-out in cui tutto può cambiare da una domenica all’altra. Squarcia lo sa e pensa già al derby di domenica contro l’Elpidiense Cascinare. “Per il momento non siamo né carne né pesce – commenta –. La salvezza non è ancora matematica, mentre per i play-off dovremo essere perfetti. Domenica è sicuramente uno spartiacque: se riuscissimo a vincere, probabilmente la salvezza non sarebbe più un assillo e potremmo semplicemente pensare a sognare in grande. La nostra stagione? Sicuramente eravamo partiti per cercare di fare qualcosa in più – sottolinea –, ma per metà campionato siamo stati senza prima punta. Con l’arrivo di Gibellieri a dicembre abbiamo trovato più gol e siamo diventati più pericolosi davanti. Forse quello era l’unico difetto di una squadra forte, ma giovane. Quando sono arrivato in estate sapevo che avessimo talento. Ci vuole semplicemente un po’ di tempo per cementare il gruppo e diventare una squadra tosta e quadrata. Piano piano stiamo crescendo”.