Sputi e insulti ai legali di Oseghale? I manifestanti: “Nessuno sputo, ci hanno provocato” – VIDEO

Il Laboratorio Una Donna: “invieremo un esposto all’Ordine degli Avvocati”

Sputi e insulti per i legali di Innocent Oseghale da parte dei manifestanti lunedì mattina davanti al tribunale di Macerata?

Dopo i numerosi attestati di solidarietà arrivati a Simone Matraxia e Umberto Gramenzi dai colleghi di tutta Italia, oggi arriva una versione completamente diversa di quanto accaduto lunedì.

A raccontarla è Maricetta Tirrito, presidente del Laboratorio Una Donna, presente ai fatti di lunedì.

“Apprendiamo con stupore e rammarico quanto riportato da alcuni organi di stampa locali secondo cui alcuni dei partecipanti al sit-in svoltosi presso il Tribunale di Macerata in occasione dell’udienza, preliminare del processo contro Innocent Oseghale si sarebbero resi colpevoli di aver aggredito verbalmente gli avvocati difensori di quest’ultimo, addirittura con degli sputi. E che a seguito di quanto accaduto, sia stato addirittura convocato con urgenza per la giornata di ieri il comitato per la sicurezza e l’Ordine pubblico.

Occorre chiarire la dinamica degli eventi” dice la Tirrito “premettendo doverosamente che nessuno sputo è stato mai rivolto a chicchessia, tantomeno ai suddetti. E contestualizzare alcuni toni accesi su cui pure si è scritto, richiamando addirittura delle paventate minacce al diritto di difesa del signor Oseghale.
Questi i fatti: mentre alcuni dei partecipanti già erano nel piazzale antistante al Tribunale, reggendo degli striscioni inneggianti alla giustizia per Pamela, è sopraggiunta all’improvviso una macchina bianca che, invadendo lo spazio a noi regolarmente concesso, incalzava i suddetti, costringendoli a spostarsi ed a richiudere per qualche momento anche lo striscione che sostenevano.
Dopodiché, si fermava nel parcheggio destinato alle persone invalide.
Successivamente” prosegue la Tirrito “scendeva dalla macchina un signore che solo dopo si apprendeva essere uno dei due legali di Oseghale.
Chiaro che, a quel punto, qualcuno possa aver pensato ad un atto provocatorio, visto che poi, tra l’altro, seguiva subito un’altra autovettura che si parcheggiava subito accanto quella di cui sopra.
Ne scendeva una persona che, affiancatasi al signor Matraxia, si allontanava con lui sorridendo ed entrando nel tribunale passando per lo scivolo destinato alle sedie a rotelle.
Perché sono arrivati fin lì? E perché gli è stato permesso?
Una provocazione?
Ad ogni modo è stato quasi naturale che qualcuno si possa esser sentito schernito ed umiliato da questo loro comportamento e di conseguenza aver alzato i toni ma semplicemente chiedendo loro chi li pagasse (sulla questione ricordo che c’è anche una interrogazione parlamentare) e perché lo facessero visto che da avvocati di fiducia hanno coscientemente deciso di assistere una persona accusata di aver violentato e ucciso una ragazzina di 18 anni e aver confessato di aver fatto poi tutto il resto (ossia averla depezzata chirurgicamente scuoiata scarnificata lavata con la varechina messa in due trolley è lasciata su una strada).
Giusto il diritto di difesa, ma altrettanto giusto quello di manifestare il proprio pensiero esprimendo le relative perplessità.
Forse sarebbe il caso che questi signori chiedessero scusa ai manifestanti che erano lì per alzare l’attenzione su una vicenda che ha sconvolto l’Italia intera. Rinnoviamo la nostra vicinanza alla famiglia di Pamela, che è da ritenersi estranea, naturalmente a qualsivoglia coinvolgimento diretto o indiretto. Dell’accaduto” conclude la Tirrito “abbiamo i filmati che mettiamo sin da ora a disposizione delle autorità competenti.
Per quanto invece concerne il comportamento dei due legali invieremo un esposto all’Ordine degli Avvocati perche valuti eventuali provvedimenti”.

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