Speleologo bloccato in una grotta in Turchia, 10 marchigiani nella task force per liberarlo

Si trava a 1.000 metri di profondità

Dieci Tecnici Marchigiani di cui un medico specializzato in ambiente ipogeo dei 46 del Soccorso Alpino e Speleologico italiano presenti in Turchia per recuperare lo speleologo statunitense, Mark Dickey bloccato in una grotta a 1.000 metri di profondità.

Dickey, 40 anni, soffre di un’emorragia gastrointestinale, si legge su NBC News. La Federazione speleologica turca ha fatto sapere che le condizioni del 40enne si stanno stabilizzando e che l’emorragia si è fermata. Può camminare solo se assistito, ma ha bisogno di una barella per essere rimosso dalla grotta, la terza più profonda della Turchia.

Nella notte tra mercoledì e giovedì è giunta al campo base situato nei pressi della grotta Morca, nella provincia di Mersin, la prima squadra di 8 soccorritori del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, partita dall’Italia nella mattinata di mercoledì con l’incarico di collaborare nell’assistenza sanitaria e nel recupero dello. Nel pomeriggio di ieri è entrata in grotta la prima squadra italiana di sei tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico, compresi un medico e un infermiere, che poche ore fa ha raggiunto lo speleologo statunitense.

È decollato ieri sera da Pratica di Mare un volo dell’Aeronautica Militare che ha trasportato in Turchia diverse squadre composte da un totale di 33 tecnici esperti nella progressione e soccorso in grotte profonde, a supporto dei soccorritori che già stanno operando. Una volta atterrati in loco, l’esercito turco li ha elitrasportati nei pressi dell’ingresso della grotta dove negli scorsi giorni è stato allestito un campo base.
Un’ulteriore squadra composta da cinque tecnici del CNSAS, a bordo di due furgoni contenenti materiale logistico, si è imbarcata mercoledì sera dal porto di Brindisi alla volta della Grecia, ed è in fase di arrivo al campo base. In Turchia sono dunque presenti da questa mattina 46 operatori del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.
Al momento, oltre all’Italia, sono diverse le nazioni coinvolte in questa complessa operazione – coordinata dall’AFAD, l’ente turco di Protezione Civile – tra queste la Bulgaria, la Polonia e l’Ungheria.

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