ECCELLENZA – La squadra itinerante, lavori a Monte Urano, campo di Campiglione senza luci e impraticabile se piove. Non facile competere in Eccellenza, parola al tecnico Cuccù
di Lorenzo Cervigni
“Il terreno di gioco non può essere un alibi”. È categorico Marco Giuliodori. Monturano – Castelfidardo è terminata da pochi minuti e il tecnico fidardense ci tiene a precisare che “il campo non è un fattore”. Per i padroni di casa lo è, invece, e non potrebbe essere altrimenti.
“Ormai da mesi siamo esuli qui a Campiglione – commenta Stefano Cuccù, allenatore del Monturano –. Siamo in attesa che a Monte Urano vengano ultimati i lavori al campo sportivo e nel frattempo stiamo giocando qua. Ovviamente il campo non è dei migliori: basta uno sguardo per giudicarlo. Ma non è il maggiore dei problemi. Il tema principale è quello della mancanza delle strutture. Da mesi ci alleniamo dove capita, ad inizio settimana facciamo il piano e cerchiamo di organizzare le sedute sulla base delle disponibilità. A Campiglione il campo è utilizzato da tutte le squadre giovanili della società e a lungo andare si sfalda. Nelle ultime settimane si è addirittura guastato l’impianto di illuminazione, quindi è inutilizzabile in serata. Se piove diventa impraticabile. Spesso utilizziamo l’antistadio (poco lontano dalle tribune, dietro una delle due porte, ndr), ma in ogni caso non è semplice preparare una stagione allenandosi in un terreno di gioco che poi non è lo stesso delle gare. Speriamo che a stretto giro di boa venga almeno sistemato l’impianto di illuminazione – conclude Cuccù –. Per fare risultato abbiamo bisogno che ogni cosa sia al suo posto”.
