Sorpresi in auto con un dispositivo per alterare gli antifurto: denunciati

I due giovani sono stati fermati nei pressi del Polo Logistico “Nero Giardini”

La Polizia di Stato di Fermo, nel pomeriggio di domenica 17 marzo, ha sottoposto a controllo un’auto con a bordo due trentenni italiani in possesso di un dispositivo jammer, detto anche disturbatore o paralizzatore.

Nel corso dell’incessante attività di controllo del territorio, gli Agenti della Squadra Volante, transitando nei pressi del Polo Logistico “Nero Giardini”, hanno notato un’auto ferma con due persone a bordo. Nel mentre la Volante effettuava inversione di marcia, il veicolo in questione è ripartito repentinamente, ma è stato prontamente fermato.
Gli occupanti, gravati da numerosi precedenti di polizia, avevano occultato nel porta oggetti un dispositivo elettronico con un’antenna particolare. Alla richiesta dei poliziotti, i due non erano in grado di dare spiegazioni riguardo al possesso di tale dispositivo e il motivo per cui si trovavano in quella zona.
Il dispositivo elettronico rinvenuto nell’abitacolo della loro Peugeot viene comunemente utilizzato dai malviventi per riuscire a “sovrastare”, ovvero a disturbare i segnali di trasmissione.

Nello specifico, le pratiche di “jamming” vengono spesso impiegate per “mettere a tappeto” molti sistemi di antifurti, in particolar modo gli antifurti satellitari di autoveicoli, per disturbare i segnali GSM e GPS, ma è in grado anche di eliminare il segnale del cellulare e di disturbare le radiofrequenze di altri sistemi elettronici. Questi apparati elettronici trasmettono onde radio tali da impedire il funzionamento di telefonini, radiocomandi, microspie GSM, apparati WiFi, GPS, sensori antifurto wireless, combinatori telefonici GSM, telecamere wireless per la videosorveglianza, apricancelli, apriportiere, ecc
I due pregiudicati sono stati condotti in Questura ed infine denunciati in stato di libertà, alla locale Autorità Giudiziaria.

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