Soldi e documenti falsi per regolarizzare stranieri: indagate cinque persone

Scoperto il business illecito

Numerose richieste di regolarizzazione per cittadini stranieri da fare entrare in Italia, in cambio di denaro, da attuare con documentazione falsa e con impiego fittizio dei beneficiari in un’attività commerciale. Il business illecito è stato scoperto nel corso di un’articolata indagine della Polizia di Stato di Ancona, coordinata dalla Procura di Ancona: indagate cinque persone, tre italiani e due cittadini extracomunitari, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Il principale indagato è un commerciante italiano autore, in concorso con quattro correi, delle istanze di regolarizzazione: a fronte del semplice inserimento sul portale dedicato del Ministero dell’Interno delle istanze, i cinque indagati avrebbero richiesto un cospicuo anticipo per ogni cittadino extracomunitario inserito al portale per poi pretendere, una volta finalizzata la procedura, una somma finale di circa 5mila euro per ogni singolo extracomunitario regolarizzato.
Le procedure telematiche con le quali gli indagati avrebbero provveduto a inserire nel portale ministeriale i nominativi dei cittadini stranieri, destinati ad ottenere il nulla osta all’ingresso sul territorio italiano, per l’accusa, sarebbero state attuate mediante produzione di falsa documentazione.

La regolarizzazione fittizia, pianificata dal sodalizio criminale, sarebbe stata finalizzata a conseguire ingenti profitti illeciti dalle somme indebitamente pretese per la regolarizzazione. L’indagine condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Ancona, guidata da Carlo Pinto, con il supporto della locale Prefettura e dell’Ispettorato del Lavoro di Ancona, ha scongiurato che le regolarizzazioni fittizie andassero a buon fine e ha permesso di respingere le richieste presentate dagli indagati. Al termine delle attività, nei giorni scorsi, la Squadra Mobile ha notificato agli indagati l’avviso di conclusione indagini preliminari emesso dalla Procura.
   

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