Approvati gli indirizzi regionali e i criteri di riparto ai Comuni
Consolidare e ampliare la rete dei servizi educativi per l’infanzia, stabilizzare e potenziare gradualmente le sezioni primavera, riqualificare edifici scolastici di proprietà pubblica, già esistenti e sottoutilizzati, promuovere la costruzione di nuovi edifici per costituire Poli per l’infanzia e sostenere la qualificazione del personale educativo e docente. Sono tra gli indirizzi che la Regione Marche ha proposto al Consiglio delle Autonomie Locali, il cui parere verrà acquisito per poi poter predisporre il Programma regionale degli interventi per la promozione del sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita ai 6 anni.
Un programma che prevede un dotazione di fondi statali pari a 6 milioni da erogare ai Comuni secondo criteri percentuali relativi alla popolazione a cui si aggiungono oltre 1 milione e mezzo di fondi del bilancio regionale per complessivi 7 milioni e mezzo.

Il Ministero prevede tra i criteri l’assegnazione di una quota non inferiore al 5 per cento dell’importo del contributo annuale statale per gli interventi che riguardano la formazione continua degli insegnanti, mentre la Regione Marche ha scelto – come ha spiegato nella recente seduta di giunta l’assessore all’Istruzione, Giorgia Latini – di destinare a tali interventi una quota corrispondente al 10% che sarà assegnata ai comuni capofila degli Ambiti Territoriali Sociali per l’attuazione coordinata delle attività sul territorio di riferimento. “Consapevoli – ha detto – che la formazione dei docenti è un valore che si riflette sulla qualità dei servizi offerti all’infanzia e finalizzata alla promozione dei coordinamenti pedagogici territoriali.”
“E’ un programma di interventi molto importante – ha proseguito l’assessore – quello che sarà elaborato in base ai criteri adottati, frutto di una condivisione con tutti i soggetti interessati, perché permetterà di migliorare l’omogeneizzazione dei servizi sui territori e di ampliare qualitativamente l’offerta di servizi per le famiglie, come quello diretto a sostenere la rete dei servizi per i bambini nella fascia di età compresa tra zero e sei anni, in particolare nei territori in cui sono carenti scuole dell’infanzia statali.”
Per gli interventi, tra gli altri, che i Comuni potranno realizzare aderendo al Programma regionale, saranno concessi contributi per la messa in sicurezza in caso di incendio, adeguamenti delle strutture per nuove aule per le sezioni primavera e per disabili, strumentazioni didattiche.
Una quota maggioritaria, il 60% dei finanziamenti sarà riservata invece all’agevolazione tariffaria, al prolungamento dell’orario pomeridiano dei servizi e della scuola dell’infanzia per tutto il periodo di frequenza, all’apertura nel periodo estivo, al sostegno alla progettualità finalizzata all’inclusione e alla diversità e/o al bilinguismo, all’educazione alimentare, al sostegno alla genitorialità e alla continuità educativa, così come alla creazione di nuovi posti per la fascia 0-3 anni.
