Restaurate dal Laboratorio di Restauro della Mole Vanvitelliana
Tornano alla Diocesi di Ascoli Piceno sette preziose opere d’arte, restaurate dal Laboratorio di Restauro della Mole Vanvitelliana, gestito dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per Ascoli-Fermo-Macerata con l’Icr (Istituto superiore per la Conservazione e il Restauro) di Roma. Il rientro avviene dopo un attento intervento conservativo, che ha interessato un tabernacolo in legno policromo e sei opere lignee tra busti reliquiari e croci astili, provenienti da chiese delle aree colpite dal sisma del 2016.
Le opere restituite sono: un tabernacolo da Tufo (Arquata del Tronto), tre busti reliquiari (San Vito, San Germano, San Faustino) dall’Episcopio di Ascoli, e tre croci astili da Porchiano, Pescara del Tronto e Monsampietro di Venarotta.
Il Laboratorio, voluto dal Ministero della Cultura, opera tutto l’anno e ospita oltre 1500 opere danneggiate dal sisma, offrendo una risposta stabile e continuativa al recupero del patrimonio. “La restituzione di queste opere non è solo culturale, ma profondamente identitaria – sottolinea il Soprintendente Giovanni Issini -. Sono simboli di memoria collettiva, recuperati anche grazie al lavoro dei Carabinieri TPC e alla collaborazione con sindaci, curie e la struttura commissariale”. Il valore simbolico di queste restituzioni è forte. “Le comunità colpite – afferma don Elio Nevigari della Diocesi di Ascoli Piceno – cercano di ritrovare coesione proprio attraverso momenti aggregativi nei luoghi d’origine. Le feste patronali diventano occasioni di rinascita”.
Le opere saranno protagoniste di due importanti celebrazioni: a Pescara del Tronto, la Croce astile sarà esposta per la festa della Santissima Croce; a Monsampietro di Venarotta, un’altra Croce astile sarà portata in processione per Sant’Attanasio.
