Sisma, a rischio il contributo per 7000 case ascolane

L’allarme arriva dai presidenti dell’Ordine degli Ingegneri e del Collegio dei Geometri

Sono circa 7.000 le pratiche ascolane che rischiano di perdere i contributi per la sistemazione di altrettanti edifici che pur essendo agibili hanno subìto danni a causa del terremoto.

La conferma arriva dai presidenti dell’Ordine degli Ingegneri, Stefano Babini, e del Collegio dei Geometri, Leo Crocetti, della provincia di Ascoli. Il rischio è dovuto al fatto che la scadenza per la presentazione delle domande di contributo per gli interventi da effettuare per danni lievi è ormai ravvicinata, essendo prevista per il prossimo 31 dicembre e al momento non si prevede una proroga. Questo comporterebbe, come confermano sia Babini che Crocetti, che su circa 10.000 schede Aedes richieste dagli ascolani per altrettanti edifici che sarebbero stati danneggiati, soltanto il 30% potrebbe riuscire ad essere ammesso a contibuto, per una questione di tempistica, entro il termine stabilito. “Questo significherà – sottolineano gli esponenti dei due Ordini tecnico-professionali – che circa il 70% degli edifici che hanno subito dei danni lievi, in mancanza della proroga, resterà al palo, con interventi che dovranno essere pagati direttamente dai proprietari senza alcun rimborso”. Un altro effetto della lunga e farraginosa ricostruzione che, a distanza di oltre 3 anni, vede ad Ascoli capoluogo anche altre 1500 pratiche per edifici inagibili, quindi con danni gravi, ancora da istruire.

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