Sindacato dei vigili urbani chiede l’armamento con il taser

La polizia locale di San Benedetto chiede di dotare i propri agenti di armi. Lo chiede il Csa –Unico, sindacato autonomo rappresentativo della polizia locale italiana che nei giorni scorsi ha incontrato il prefetto Sante Copponi, per esporre tutte le criticità e le problematiche che gli agenti incontrano quotidianamente durante i turni lavorativi, e che mettono a repentaglio la loro sicurezza e la loro incolumità.

“L’incontro -si legge nella nota stampa firmata dal segretario CSA SBT Federico Coratella- si è svolto con estrema attenzione e scrupolo e il Prefetto è risultato molto attento a tali argomentazioni, inoltre ha accolto favorevolmente il metodo del dialogo per superare le criticità attuali, che coinvolgono tutti gli attori messi in campo tra i quali gli Operatori di Polizia Locale.

Il CSA inoltre ha focalizzato l’attenzione, vista la criminalità aumentata, dell’importanza di sinergia tra gli Organi di Polizia Nazionale e Locale che devono collaborare per arginare e contrastare questo fenomeno, e che dovrebbero avere le stesse garanzie, tutele e strumenti per farlo. L’armamento è infatti uno di quegli strumenti indispensabili per una forza di Polizia Locale moderna e attuale”.

“La Polizia Locale –ricorda Coratella– è usata spesso in sostituzione delle altre forze di Polizia Nazionali e che le aggressioni agli agenti di tutta Italia sono aumentate, attualmente gli Operatori di PL di San Benedetto del Tronto intervengono quotidianamente su incidenti stradali, risse, accoltellamenti, degrado urbano, sgomberi e molto altro.

E’ stata affrontata anche l’argomentazione su servizi esigibili disarmati e se l’amministrazione comunale non vuole armare i suoi uomini in divisa che sia consapevole che non potrà pretendere che vengano effettuati i servizi notturni, di pronto intervento e controllo stradale o di controllo del territorio esterno in generale, come previsto dalla normativa nazionale vigente”.

“Si è parlato –prosegue così il comunicato stampa del segretario CSA SBT Federico Coratella– anche dell’esistenza di altri strumenti di autotutela degli Agenti come il famoso distanziatore, acquistato anni fa e che purtroppo ad oggi non è stato mai assegnato. Ricordiamo che le tutele sono purtroppo diverse e oltretutto carenti, ma i doveri, per chi indossa una divisa, sono gli stessi, che sia essa appartenente ad una Forza di Polizia Statale o Locale.

Il CSA infatti ritiene inaccettabile che l’amministrazione si faccia baluardo della sicurezza a discapito della sicurezza dei propri Agenti, che giustamente rivendicano, dimenticandosi però che proprio la Polizia Locale che è la Polizia della Città di San Benedetto del Tronto e dei suoi abitanti, chiamata ogni giorno a garantire la Sicurezza Urbana, ha sempre risposto presente, nonostante la carenza di organico, oltre 20 unità in meno rispetto al passato, l’assenza di strumenti di protezione previsti dalla legge, fondi non adeguati e carenti per il vestiario, per la formazione, per i mezzi e idonee strumentazioni, senza considerare che ci sono stati anche degli straordinari ed interventi notturni in reperibilità non liquidati”.

“Chiediamo –conclude Coratella– per questo di restituire agli operatori di PL la dignità di poter lavorare in sicurezza e per la sicurezza cittadina, dando con ciò una maggiore soddisfazione e vivibilità della propria Città che può solamente avvenire attraverso la valorizzare e la tutela di chi opera per la sua realizzazione, con le dotazioni adeguate”.

Per il prossimo 1 marzo il CSA ha programmato un’assemblea per tutti i lavorati della Polizia locale nel corso della quale si decider, nel caso in cui ce ne fossero le condizioni, di indire uno stato di agitazione “contro questa fase interlocutoria di stallo –si legge nel comunicato del sindacato– che è vitale per la continuazione di un servizio di Polizia Locale efficiente ed efficace ma indispensabile per la dignità e l’integrità degli Agenti e Ufficiali della Polizia Locale. Avvisiamo i cittadini che tali posizioni contrastanti potrebbero mettere a rischio i prossimi eventi, le manifestazioni, le gare sportive, le notti e portare a disservizi e mancanza di pattuglie in vari orari nei prossimi mesi”.

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