TREIA. Il notissimo artigiano e restauratore ha creato, dopo attente ricerche, perfetti modelli di spade, pugnali, alabarde e picche. “A disposizione delle tante associazioni italiane specializzate nelle rievocazioni storiche”. Su Villa Spada: “Felice che stia tornando all’antico splendore. Un forte elogio al sindaco Capponi”
Alle porte di Treia il laboratorio ‘degli Arcangeli’ e’ adesso fucina di Marte. Non soltanto raffinati trumeau, scrittoi, armadi dalle linee cinquecentesche (in su) perfettamente imitati ed ancora il restauro di originali canterani e di antichi mobili. Per lui, l’immaginifico ‘architetto d’interni’ Arcangeli trionfalmente alla soglia dei 70 anni, non e’ giunto tuttavia il momento dell’addio alle ‘armi’. Tutt’altro. Per ‘mastro’ Silvano un nuovo inizio.
_Perche’ le armi della Cavalleria?
(sorride) “Non e’ amore senile: anzi quello che mi e’ nato in cuore nell’aver considerato dopo tante rievocazioni storiche ai quali ho assistito come in queste fosse tutto curato alla perfezione (sopratutto nei costumi) meno che nella dotazione delle armi. Spesso ho notato in quella direzione un’approssimazione che mi ha fatto muovere a questa attivita’ di ‘maestro d’arme’. Per la quale mi sono preparato bene…”.
_Come?
“Sull’argomento studiando e compulsando libri, visitando musei e mostre. Poi mi sono messo al lavoro”.
E dal maglio di Arcangeli ecco alabarde, picche, lance, spade, spadini, spadoni (a due mani) e pugnali,. Impugnature, lame: fedelissime imitazioni degli originali a ‘coprire’ quattro secoli: dal ‘200 al ‘500.
_Lei e’ giustamente molto apprezzato per il lavoro sul legno. Come si e’ trovato con un nuovo elemento?
“Il ferro, gia’! L’ho trovato ideale per modellare. Ne sono molto soddisfatto. Lavorare il legno e’ assai piu’ complicato”.
_Una curiosita’: quanto costa una spada da lei forgiata?
“Duecento euro circa. Come un’alabarda o un falcione delle guerre contadine. Per ciascuno di questi oggetti ho impiegato tre giorni di lavoro”.
_Ed ora?
“Sono disponibile non solo alla vendita ai privati ma in particolare a rispondere in ogni modo alle esigenze delle tante associazioni specializzate nelle rievocazioni storiche interessate a dotarsi di armi d’epoca. In collezione ho pure pistole a pietra focaia”.
_La spada, gia’: nomen omen. Lei, Arcangeli, e’ molto legato, anche per via familiare (suo nonno Domenico ne fu proprietario fino agli anni 50/60) a Villa Spada alias Villa La Quiete che il comune di Treia cura nel restauro con particolare dedizione da tempo…
“Verissimo! Considero iI sindaco Franco Capponi un illuminato. Io in particolare gli sono molto grato. Il restauro del grande parco della bellissima villa e’ realizzato, ricostituito il prezioso patrimonio vegetale che creo’ il conte Lavinio De Medici (illustre botanico) nel ricordo dell’amatissima moglie la contessa Natalia Komar, morta prematuramente: una tragedia che permea ancora architettonicamente e nells successiva denominazione lo splendido edificio opera del Valadier”.







(foto di Luciano Carletti)
