Le preoccupazioni del viticoltore fanese Tommaso Di Sante
Allarme uva: gli acini sono già maturi per via di caldo e siccità. Quella passata è stata un’annata maledetta, la peronospora ha causato perdite del 30%, un crollo della produzione che ha massacrato l’intero comparto. Tra qualche settimana, un paio per la precisione, si aprirà la stagione della vendemmia, in anticipo sui tempi per colpa del gran caldo. Tante le incognite.
“Fortunatamente la pioggia dei giorni scorsi è stata un’acqua santa, dopo tanta siccità”, assicura il viticoltore fanese Tommaso Di Sante, che prosegue: “La vendemmia avverrà con un paio di settimane di anticipo, a fine settembre. Ci occuperemo di bianchello e sangiovese”. Si è in balia del meteo estremo e, se grandina, è un disastro. “Veniamo da un annus horribilis, con un calo importante nell’economia. Ora sono praticamente fermi i mercati con Stati Uniti e Russia e i costi per le imprese sono importanti”. I consumi sono in flessione, le nuove generazioni bevono meno vino? “Sì, preferiscono i cocktail che sono pieni di zucchero. Il vino, bevuto e usato in maniera consapevole, è alla base della dieta mediterranea”. C’è anche tanta speculazione. “Sui prezzi dell’uva e sul prodotto finito – termina Di Sante -. Dobbiamo creare nuove promozioni per il nostro brand Marche, per esportare le nostre ricchezze”.