L’uomo era già agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico
La Squadra Mobile aveva dato esecuzione alla misura cautelare disposta dal GIP del Tribunale di Ancona, degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico a carico di un 40enne italiano, accusato di violenza sessuale aggravata e lesioni a carico di una donna di circa vent’anni. Da quanto ricostruito nella fase investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, la grave violenza sessuale contestata si collocava all’interno di complessi rapporti personali caratterizzati da profonde implicazioni emotive, che hanno condizionato e, infine, esposto a pericolo la vittima. La giovane, dopo aver vissuto nell’ultima estate una breve relazione con l’indagato, non aveva accettato la scelta di questo di lasciarla e mettersi con un’altra donna.
La ragazza quindi, nel tentativo di riavvicinarsi all’uomo, gli prestava soldi: in un’occasione dopo aver dato una somma di denaro all’ex, lui la invitava insistentemente a salire a casa sua e qui, la costringeva a subire violenze sessuali, nonostante lei avesse cercato più volte di fermarlo al punto da riportare ecchimosi alle cosce e alla spalla.
L’attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile ha permesso di riscostruire dettagliatamente la dinamica dei fatti. All’esito della richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica di Ancona di applicazione di adeguata misura cautelare, il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto per l’indagato gli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico. I poliziotti quindi hanno raggiunto l’uomo nella propria abitazione, sottoponendolo alla restrizione cautelare.
Nella giornata di ieri, 22 gennaio, è arrivato l’ordine di carcerazione per l’espiazione della pena di 5 anni, 4 mesi, 20 giorni a seguito della sentenza di condanna. I poliziotti della Squadra Mobile ieri, 22 gennaio 2024, lo hanno raggiunto a casa dove l’uomo si trovava già ai domiciliari e, dopo le formalità di rito, lo hanno condotto nel carcere di Montacuto.
