L’operazione della Squadra Mobile di Ancona, denominata “Vishudda”, è stata portata a termine nelle prime ore di oggi
Nelle prime ore della mattinata odierna si è conclusa l’operazione denominata “Vishudda”, nell’ambito della quale, la Polizia di Stato, al culmine di una prolungata attività investigativa, condotta dalla Squadra Mobile di Ancona e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, ha sottoposto a sequestro penale 9 immobili adibiti a centri massaggi, ubicati in varie città, dove venivano sfruttate sessualmente giovani ragazze italiane. Contestualmente, i poliziotti della Squadra Mobile di Ancona, insieme a quelli delle Questure competenti per territorio, hanno eseguito misure cautelari personali coercitive nei confronti di 5 dei 6 indagati tutti cittadini italiani (un uomo e 5 donne), ritenuti i componenti dell’organizzazione facente capo ad una coppia di origini pugliesi.
L’operazione di polizia giudiziaria in parola, giunge a conclusione di un’articolata ed estesa attività investigativa, iniziata a fine anno 2017, sviluppata attraverso plurimi presidi tecnici e riscontri dinamici fatti sul territorio nazionale dagli investigatori della Polizia di Stato, rimarcando un quadro univoco di concorso in sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione di giovani ragazze italiane, organizzata e condotta stabilmente in 9 centri massaggi siti ad Ancona, punto di partenza dell’indagine, Faenza (RA), Curtatone (MN), San Giovanni in Marigliano (RN), San Benedetto del Tronto (AP), Pescara, Barletta e Bologna.
I fondatori, marito e moglie, che gestivano in prima persona l’organizzazione, da cui traevano cospicui profitti, sono stati arrestati ieri mattina anche con l’accusa di concorso in induzione alla prostituzione in quanto, mediante annunci di offerte di lavoro a tempo indeterminato, attraverso siti internet, reperivano giovani ragazze italiane che venivano successivamente indotte a prostituirsi, dopo un loro adeguato addestramento impartito all’interno di centri massaggi, dagli stessi promotori.
Il vertice dell’organizzazione, N.M.A. italiano di origini pugliesi, di anni 40, è stato associato presso il carcere di Foggia mentre sua moglie, M.D.V., braccio destro, italiana di anni 33, veniva collocata agli arresti domiciliari, entrambi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.
Alle altre 3 donne italiane indagate, sono stati notificati i provvedimenti cautelari dell’Obbligo di Dimora, la sesta indagata, invece, è stata sottoposta a perquisizione delegata dalla Procura di Ancona.
I particolari dell’operazione Vishudda verranno resi noti alla stampa nel corso di una conferenza prevista per le ore 10.30 di oggi (1 ottobre), presso la sala stampa della Questura di Ancona
