Serie D, umori differenti: tre marchigiane su cinque non hanno raggiunto l’obiettivo

Sorridono in pratica solo quelle provenienti dall’Eccellenza, Atletico Ascoli e Fossombrone (con l’aiutino) che si salvano. Non bene Samb, Fano e Vigor

Si spengono il riflettori sul campionato di Serie D per quattro delle cinque squadre marchigiane che chiudono la stagione con umori differenti. Grande delusione per le due piazze più importanti della nostra regione con la Sambenedettese che manca l’obiettivo dichiarato a dicembre di vincere il campionato e l’Alma Juventus Fano che retrocede dopo una stagione tormentata.

La nuova Sambenedettese del presidente Massi era stata costruita per restare in lotta e l’ottimo avvio di campionato aveva creato un entusiasmo che al Riviera delle Palme non si vedeva da tempo. La prima sconfitta era arrivata dopo un avvio con tredici risultati utili consecutivi, di misura in casa della più diretta concorrente Campobasso. Poi però il vento è cambiato, errori di mercato e risultati che non arrivavano hanno portato ad un dicembre difficile con due soli punti raccolti in quattro gare uno dei quali facendosi rimontare il vantaggio di due reti davanti al proprio pubblico nel derby dall’Atletico Ascoli in due minuti, destabilizzando l’ambiente. I rimedi trovati per tornare in corsa anziché avere un effetto positivo hanno peggiorato la situazione, con Lauro allontanato e poi richiamato dopo tre giornate a sostituire l’esperto Alessandrini rimasto seduto sulla panchina rossoblu il tempo di un respiro, poi quando tutto era ormai perduto il secondo esonero di Lauro e il finale di stagione affidato al suo secondo il giovanissimo Marco Mancinelli. È chiaro che ad un certo punto la società non è riuscita a mantenere il controllo della situazione con i rossoblu ora chiamati almeno a chiudere con dignità ed orgoglio nei playoff.

Orgoglio e dignità che non sono mai mancati nei giocatori del Fano in cui il conflitto permanente tra l’ex presidente Russo e la tifoseria ha condizionato non poco le scelte. Il tecnico Scorsini era partito bene riuscendo subito a dare la giusta quadratura a una squadra giovanissima in cui l’esperienza di capitan Urbinati e Guerrieri uniti alla qualità di Gonzalez avrebbe potuto far pensare ad un campionato diverso. Il clamoroso ko a tavolino contro la Forsempronese, poi l’infortunio di Guerrieri non avevano influito negativamente sul morale dei granata che riuscivano a portare a casa punti pesanti anche contro corazzate come Sambenedettese e Chieti. Le divergenze tra il tecnico laziale e la società con il definitivo divorzio, la squadra prima affidata il tempo di quattro partite al secondo Rondina, poi l’arrivo di Cornacchini, la cessione di Tenkorang miglior marcatore con sei reti scuotevano l’ambiente che però con il fanese doc alla guida riusciva a restare saldo. Il cambio di proprietà sembrava poter portare buone notizie e invece le certezze si sgretolavano pian piano così come la squadra, che Manoni chiamato a sostituire Cornacchini, riusciva solo in rare occasioni a far esprimere al meglio. La retrocessione con una giornata di anticipo certificavano le tante difficoltà incontrate, ma come prevedibile il peso specifico dei tre punti regalati alla Forsempronese alla seconda di campionato sono pesati ora come un macigno.

Classifica alla mano infatti il Fano con il successo sul campo ottenuto al Bonci oggi avrebbe avuto la possibilità di giocarsi le sue chance di salvezza ai playout, probabilmente proprio contro gli stessi cugini. Forsempronese che invece con quei tre punti ha potuto festeggiare già otto giorni fa la salvezza e che è tra le note liete delle marchigiane. Poche le modifiche apportate dai metaurensi alla rosa a disposizione di mister Fucili dopo la promozione, che però si è dimostrata capace di restare sempre sufficientemente lontana dalla zona calda nonostante abbia dovuto fronteggiare infortuni e squalifiche senza però tradire mai la propria filosofia di gioco. Numeri alla mano i biancazzurri chiudono con la seconda difesa del campionato confermando la validità dell’impianto difensivo già vista negli anni passati in Eccellenza, ma non può non preoccupare per il futuro la scarsa vena offensiva con il terzultimo attacco del girone, in cui il solo Casolla incappato anche in diversi stop per problemi fisici, ha realizzato un terzo delle marcature.

Altra conferma positiva è sicuramente la Vigor Senigallia di mister Clementi che pur non riuscendo a ripetere il miracolo della stagione scorsa, ha comunque sempre ben figurato restando sempre nelle posizioni a ridosso della griglia playoff, mancata con un finale di campionato in calando. Ad influire negativamente sull’intera stagione dei rossoblu hanno concorso sicuramente i tantissimi infortuni che a turno hanno costretto il tecnico a doversi inventare soluzioni inedite per fronteggiarli. Nonostante questo però il gioco messo in mostra soprattutto in alcune gare dalla sua squadra ha entusiasmato anche quest’anno i tifosi della Vigor. È però inevitabilmente mancata la continuità di risultati soprattutto al Bianchelli, la scorsa stagione fortino inespugnabile e quest’anno invece violato più volte, ma a lasciare amarezza è soprattutto la conclusione del campionato nel quale le quattro sconfitte negli ultimi quattro incontri hanno i fatto estromesso i rossoblu dalla zona playoff.

Chiudiamo con la sorpresa più lieta della stagione di serie D delle marchgiane, l’Atletico Ascoli. I bianconeri chiudono infatti il campionato al sesto posto, risultato assolutamente inaspettato considerando soprattutto le difficoltà per la matricola alla prima apparizione nei dilettanti di adattamento incontrate a inizio stagione. L’arrivo di Seccardini a sostituire l’esonerato Pirrozzi, è la scommessa che la società ascolana ha vinto credendo nelle idee e nella sua gestione dello spogliatoio nonostante fosse alla prima esperienza dopo diversi anni passati ad allenare i ragazzi delle giovanili. Il crescendo dei piceni è stato inarrestabile nel girone di ritorno nel quale i piceni hanno mantenuto un ruolino di marcia in linea con le prime due della classe; raggiunto con diverso anticipo l’obiettivo della salvezza, i bianconeri non hanno arrestato la propria corsa agguantando la sesta piazza con 50 punti, uno in più della Vigor Senigallia.

La stagione 2023/24 va dunque in archivio in chiaroscuro per le Marche, nell’attesa di sapere esattamente durante la pausa estiva quante e quali saranno le squadre della nostra regione a disputare il prossimo Campionato Nazionale Dilettanti.

Sergio Brizi
Author: Sergio Brizi

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