Il direttore generale e l’intervista dopo il 3-2 patito a Montecchio. “Rigore per noi, le condizioni di sicurezza dove erano? Comunque non è finita”
Un post gara teso e infuocato quello dello Spadoni dopo la partitissima valevole per una fetta di Serie D che ha visto trionfare il K-Sport Montecchio Gallo per 3 a 2 al termine di una gara pazza e dalle mille emozioni che forse si candida a essere une delle partite più belle della stagione. Sponda Maceratese è un ko che lascia grande amarezza, con i biancorossi che sotto di un uomo e di due goal erano riusciti a riprendere una gara che sembrava compromessa con merito, prima di venire condannati da un episodio finale da palla inattiva. Diversi i giocatori biancorossi, soprattutto i più giovani, in lacrime a fine gara. Ora la Maceratese, da domani alla ripresa degli allenamenti, dovrà essere brava a fare quadrato ancora di più e a ripartire in vista dell’ultima gara di campionato con il Monturano Campiglione in cui mancheranno per squalifica Mastrippolito e Cognigni che diffidato ha rimediato l’ammonizione sperando in un risultato positivo da Urbino e poi di un probabile percorso nei playoff. E in tal senso la pausa di due settimane potrebbe aiutare la squadra di Possanzini, espulso nel finale, a ripulire la testa e ripartire dopo sicuramente una mazzata pesante come questa a livello psicologico.
A parlare nella Maceratese è il direttore generale Stefano Serangeli: ” È una partita che ci lascia tanto amaro in bocca per tante cose. Avevamo ripreso la gara in dieci, prendendo goal alla fine su episodio dove siamo stati un po’ leggeri. Ma al dì là della partita ci lascia grande amaro in bocca per tutto il resto. A partire dall’arbitraggio discutibile che fin dai primi minuti si è capito dove voleva indirizzare la partita. Non ci ha tutelato né l’arbitraggio né l’ambiente. Mi sono sentito un po’ a livello personale come Maceratese, preso in giro dalla società Montecchio e dal Questore di Pesaro, ma anche dal Questore di Macerata e da tutte quelle entità che devono proteggere il tifo maceratese. Abbiamo sempre sentito di 600 tifosi del Montecchio, mentre ne erano duemila. Non c’era un minimo di servizio di sicurezza perché se succedeva qualcosa in tribuna non so cosa sarebbe successo. Tornando all’arbitro, ha estratto il cartellino giallo dopo cinque falli da ammonizione e penso c’era un rigore netto per noi. Una giornata storta può capitare, ma è l’ennesimo arbitraggio che subiamo in maniera deficitaria. Campionato non è finito? Sì, sicuramente. Oggi abbiamo dimostrato che una partita che sembrava finita l’abbiamo ripresa in due minuti. Venderemo cara la pelle fino alla fine. Però vogliamo non sentirci così soli come oggi, anche a partire dall’amministrazione di Macerata. Vedere 400-500 tifosi fuori e 1500 del Montecchio dentro quando l’impianto è omologato per 600 persone è una presa in giro. Qualcuno dovrà indagare e spiegarci perché la partita si sia giocata qui in queste condizioni. Io ho perso tempo a parlare con il Questore del Pesaro che mi diceva che c’erano tutte le condizioni di sicurezza, ma non le ho viste. Vorremmo in questo percorso comunque esaltante, il supporto stretto di qualcun altro. Non vogliamo aiuti, solo supporto, perché oggi magari giocare la partita con 500-600 tifosi non sarebbe stato uguale. Ora abbiamo queste due settimane di sosta e ci prepareremo per l’ultima partita. La bellezza del calcio è proprio questa, perché magari quello che adesso è scontato dopo l’ultima giornata non sarà così. Nella più brutta delle ipotesi andremo a giocarci i playoff cercando di recuperare qualcuno che sta fuori”.
