La nostra intervista a Silvio Pagliari, noto agente sportivo
Tanti i temi sul calcio marchigiano, i giovani e la vita da procuratore. Silvio Pagliari, noto agente sportivo marchigiano e fondatore della BSP Football Agency, ha raccontato la sua vita calcistica e analizzato diversi problemi che questo sport vive in maniera quotidiana:
“Ho iniziato negli anni ‘90 con l’attività di scouting e la prima esperienza da responsabile del settore giovanile l’ho vissuta alla Maceratese. Dopo un anno sono stato promosso in prima squadra e vincemmo il campionato, Colantuono e compagni erano un gruppo storico, fortissimo. Ho fatto il direttore fino al 2004, ad Ancona ho vissuto la Serie B e sono passato da piazze come Taranto dove ho vinto il campionato di C2 e Avellino in C1.
Nel 2002 sono approdato alla Sampdoria con Giuseppe Marotta e ho lavorato anche lì da responsabile del settore giovanile. Dal 2004 in poi ho intrapreso la carriera d’agente”.
Tra difficoltà, under e settori giovanili. I problemi da risolvere non sono pochi: “Nella mia seconda “vita” calcistica ho assistito calciatori molto forti, nelle Marche Marilungo, Giorgi e Sbaffo tra gli altri. I primi due hanno raggiunto la massima serie e il rapporto che ho con tutti loro è straordinario, oggi si brucia tutto subito, con loro ho svolto un percorso ventennale. Calcio marchigiano in difficoltà? C’è troppo campanilismo e la mancanza di dirigenti all’altezza fa andare male le cose. L’Ascoli ha perso la Serie B da un paio di stagioni e mancano società storiche che hanno fatto categorie alte per anni, stiamo toccando il fondo e non siamo appetibili per questo gli imprenditori non investono più nelle nostre squadre. Sono sempre stato contrario alla regola degli Under, a calcio ci giocano quelli bravi e questa regola ha ucciso i giovani, nei ragazzi bisogna credere a prescindere da cosa dicono le istituzioni, ora arrivano i contributi se giocano i giovani, dovremmo tornare a quando facevo il direttore in C, dove ti davano una cifra iniziale per lavorare sulla stagione calcistica. Il livello si è abbassato notevolmente, gli spettacoli non sono all’altezza della situazione. Settori giovanili? Abbiamo inserito tutte le annate e questo è stato un grandissimo errore, bisogna tornare alle 3 categorie: Giovanissimi, Allievi e Primavera. Prima si univano due annate e i più forti giocavano insieme, l’inserimento di tutti questi campionati ha portato la quantità, non la qualità”.
Pagliari ha inoltre voluto dare un consiglio ai ragazzi, con un dato che stupisce: “Ai giovani dico di studiare tanto, il calcio si rinnova tantissimo. Chi vuole fare questo mestiere deve mettersi in testa che si lavora tanto e i sacrifici da fare sono molti. La figura del procuratore è stata messa in cattiva luce, faccio 80.000 km l’anno e prendo 50 aerei, da 30 anni a questa parte. Voglio darti dei numeri, prima che la FIFA abolisse l’albo dei procuratori, IN ITALIA eravamo iscritti in 1500 come agenti e in 100 lavoravamo, gli altri 1400 fanno doppio lavoro, il calcio in certi momenti è la fabbrica dei sogni”.
