Il problema
Ennesimo problema alle scuole De Amicis ad Ancona in corso Amendola dove da un paio di settimane il cantiere è fermo. La zona interessata è quella dove è in costruzione la palestra che di fatto causa una serie di criticità è stata demolita tempo addietro ma i tempi per vedere la nuova struttura si stanno dilatando in maniera piuttosto evidente.
Scuola che è stata inaugurata nel mese di febbraio ma senza i locali della palestra che secondo il Comune dovrebbe essere pronti per l’inizio del nuovo anno scolastico ma come detto da un paio di settimane a questa parte il cantiere è fermo e le preoccupazioni in materia di certo non mancano.
Progetto che prevede annessa alla palestra principale una volta edificata anche 4 locali destinati alla materna tra cui un’area dove realizzare una seconda palestra dedicata alla psicomotricità. Al momento il cantiere è fermo cosi come non mancano le preoccupazioni circa la ripresa dei lavori e il tempo previsto per la consegna dell’opera dato che all’esterno dell’area è sparito anche il cartello che a norma di legge dovrebbe indicare le tempistiche e i dati della ditta incaricata dei lavori.
Ma i problemi alle scuole De Amicis di certo non finiscono qui basti pensare che nella parete esterna della scuola angolo corso Amendola via Cesare Battisti da settimane è comparsa una chiazza di acqua provocata da una infiltrazione che al momento non è stata ancora intercettata. Difficoltà che non mancano neppure lungo la pedana riservata ai disabili ritenuta troppo ripida così come non mancano le perplessità circa il rivestimento interno delle aule realizzato in “ buccia di arancia” ritenuto non particolarmente idoneo in un ambiente dove oltre ai bambini delle elementari ci sono quelli della materna. Stesso discorso per quello che riguarda i tendaggi esterni in tessuto posizionati nelle aule al posto delle “veneziane” in plastica senza dubbio più semplici da gestire. Nei pressi dell’ingresso della scuola materna sempre in corso Amendola c’è una sorta di aiuola delimitata da una serie di ferri che sporgono ad altezza d’uomo e pensare che in questo tratto di marciapiede da mesi si attende la messa in dimora di un albero già promesso ai tempi del taglio del nastro.
