Scoppia la “febbre” del pilates, l’Officina di Fidia non si fa trovare impreparata: corso ad hoc e macchine reformer

L’intervista ai titolari Gregory Pierantoni e Luca Pantanetti

di Francesco Repupilli

Febbre del pilates e popolarità tra i giovani, la palestra “raccoglie sempre più interesse”. Ne abbiamo parlato in un’intervista con Gregory Pierantoni e Luca Pantanetti, titolari de l’Officina di Fidia, palestra leader del settore con sede a Corridonia, che oggi conta circa mille iscritti.

Come nasce e si sviluppa l’Officina di Fidia?
La palestra nasce nel ’98, ma la nostra gestione inizia nel 2008. Durante i dieci anni passati da dipendenti all’interno dell’attività abbiamo avuto modo di specializzarci e, quando si è presentata l’occasione, abbiamo deciso di investire in questa struttura. Nel tempo siamo riusciti ad aumentare gli spazi a disposizione e i servizi, creando un ambiente dove professionisti ed esperti sono a disposizione del cliente per ogni esigenza.

Qual è la vostra formula vincente?
Sicuramente la possibilità di fornire un servizio a 360 gradi, grazie alla presenza di un nutrizionista e un team di personal trainer all’interno della struttura, ma anche di figure professionali esterne in grado di soddisfare ogni bisogno dei nostri utenti, sia in sala pesi che per i lavori personalizzati, anche tramite i corsi. Questo è il metodo “Fidia”, un programma di allenamento studiato e modellato sulle esigenze della persona, dall’atleta all’utente con problematiche o al post riabilitazione. Altro punto di forza è il nostro orario continuato abbinato all’abbonamento open, che dà la possibilità di accedere a piacimento, senza vincoli né costi aggiuntivi, sia alle attività della sala pesi che al lavoro personalizzato dei numerosi corsi da noi organizzati. In aggiunta, abbiamo una scuola di danza e una di Aikido.

La domanda sta cambiando?
Dalla fine dell’emergenza Covid abbiamo notato un incremento considerevole dell’interesse verso questo mondo, in particolare da parte dei giovani tra i 16 e i 20 anni, che nel periodo di lockdown hanno iniziato ad appassionarsi alla palestra attraverso i social o i vari influencer del settore, iniziando in diversi casi percorsi autonomi a casa poi portati avanti in strutture come la nostra. Proprio i social nell’ultimo periodo sono il motore dei principali trend di allenamento, come la più recente febbre del pilates, che ci ha spinto a creare un corso ad hoc e uno studio specializzato munito di macchine reformer.

Gioie e dolori del mestiere?
La gioia più grande è sempre quella di riuscire a fornire la soluzione ideale per il cliente, che sia per un percorso di tonificazione, dimagrimento o preparazione per gare atletiche. Per quanto riguarda i dolori senza dubbio la concorrenza sleale di finti professionisti e corsi inadeguati che trovano spazio nel web fornendo piani di allenamento e aspettative di risultato purtroppo non solo fuorvianti ma spesso anche pericolose per la salute della persona. In questo senso, servirebbe una migliore regolamentazione a livello legislativo.

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Author: redazione

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