Una giornata di protesta che coinvolgerà l’intera regione anche con volantinaggi negli stabilimenti
di Gioele Pincini
Il 13 gennaio prossimo si terrà uno sciopero generale di otto ore, proclamato dalle sigle sindacali Fim, Fiom e Uilm, per chiedere il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici. Una giornata di protesta che coinvolgerà l’intera regione Marche, con presidi organizzati in tutte le province e volantinaggi negli stabilimenti, per sensibilizzare lavoratori e cittadinanza sulla vertenza in corso.
Lo sciopero arriva a seguito della rottura delle trattative con Federmeccanica, che ha respinto la piattaforma proposta dai sindacati, comprendente richieste come un aumento salariale di 280 euro, una riduzione dell’orario di lavoro, la regolamentazione dei contratti precari e garanzie economiche e occupazionali per i lavoratori in caso di cambio appalto. Le posizioni rigide della controparte hanno esasperato una situazione che coinvolge oltre 64.000 dipendenti del settore meccanico e metallurgico nella regione.
I presidi nelle Marche sono:
- Ancona: davanti allo stabilimento Fincantieri, dalle ore 9:00 alle 10:30.
- Melano: presidio alla Beko, dalle ore 5:30 alle 11:00.
- Pesaro: manifestazione alla Rivacold di Vallefoglia, dalle ore 9:30 alle 12:00.
- Macerata: ritrovo davanti alla sede di Confindustria, dalle ore 10:00 alle 12:00.
- Fermo e Ascoli Piceno: il presidio si svolgerà davanti alla sede della Beko a Comunanza, dalle ore 9:30 alle 11:30.
“Non ci fermeremo finché non verrà riaperto il tavolo delle trattative e non sarà sottoscritto un contratto nazionale equo e giusto” – dichiarano i segretari regionali Masci, Galassi e Gentilucci, sottolineando che il percorso di mobilitazione potrebbe proseguire ad oltranza. La giornata del 13 gennaio si prospetta cruciale per dare un segnale forte alle istituzioni e alle associazioni datoriali, in un momento storico in cui i lavoratori chiedono diritti e tutele adeguate per affrontare le sfide del settore industriale.